È ufficiale: Joe Biden ha trionfato alle primarie democratiche in South Carolina, sbaragliando la concorrenza. Secondo le proiezioni della stampa e dei media statunitensi come Nbc News, l’attuale presidente Usa ha ottenuto il ben 97,4% dei consensi, con il 6% dei voti già conteggiati. Ad anticipare la sua vittoria d’altronde erano già stati i sondaggi delle scorse settimane. C’è stata, insomma, una conferma.
Usa, la vittoria schiacciante di Biden alle primarie democratiche in South Carolina
Il South Carolina ha parlato. E lo ha fatto in modo molto chiaro. Biden ha vinto a queste votazioni schiacciando in modo netto i rivali dem: il deputato Dean Phillips, del Minnesota, e la scrittrice americana Marianne Williamson.
Quello di Biden, a tali elezioni primarie del partito democratico, è stato un vero e proprio trionfo anche se, come abbiamo appena detto, praticamente già annunciato. I sondaggi parlavano chiaro e così è stato anche alle urne.
Questa vittoria ha dato ulteriore forza all’attuale leader degli Stati Uniti d’America che, nel suo discorso dopo la vittoria, si è detto ancora più convinto di avere tutte le carte in regola per battere Donald Trump.
Il tycoon ed ex presidente americano, con grandi probabilità, potrebbe essere il candidato repubblicano che si presenterà alla corsa per la Casa Bianca.
Biden si è detto pronto per affrontarlo nuovamente e, al tempo stesso, ha affermato di essere in grado di riuscire a sconfiggerlo ancora una volta. Le elezioni presidenziali americane si terranno il prossimo novembre.
Biden: “Non permettiamo a Trump di dividere la nostra nazione”
Dopo la notizia della vittoria in South Carolina, il presidente Usa ha scritto sul proprio profilo X che, grazie anche alle preferenze espresse dal popolo in queste primarie democratiche, lui è certo di potersi scontrare con Donald Trump, sconfiggerlo e vincere nuovamente la presidenza.
Ha affermato inoltre che la posta in gioco in questo momento è più alta che mai. Il motivo? Secondo Biden
ci sono voci estremiste e pericolose per il Paese guidate da Donald Trump e determinate a dividere la nostra nazione e riportarci indietro. Non possiamo permettere che questo accada.
Il leader americano ha ricordato che, assieme ai cittadini e alle cittadine, ha fatto “molta strada” negli ultimi anni. Ha affermato di voler andare avanti e anzi di non volersi fermare.
Continuiamo ad andare avanti. Finiamo quello che abbiamo iniziato, insieme.
Joe Biden è praticamente pronto a ricevere l’investitura ufficiale in qualità di candidato dem per la Casa Bianca alle elezioni presidenziali di novembre 2024. L’investitura avrà luogo ad agosto prossimo nel corso dell’importante convention democratica di Chicago.
I prossimi appuntamenti
La campagna per le elezioni 2024 non finisce di certo qui. Il prossimo appuntamento è tra pochi giorni in Nevada. Martedì 6 febbraio si affronteranno i candidati repubblicani Donald Trump e Nikki Haley.
Il 27 di questo mese in Michigan si terranno le primarie dei dem. Poco dopo, il 2 marzo, avranno luogo i caucus dei repubblicani. Grande appuntamento poi martedì 5 marzo 2024, quando andranno alle urne i cittadini e le cittadine di 16 Stati.
Tra questi ultimi ci saranno l’Alabama, la California, il Colorado, il Texas, il Minnesota, il Massachusetts, la Virginia e anche il North Carolina.
Questi saranno mesi decisivi per capire chi si presenterà alla corsa alla Casa Bianca il prossimo 5 novembre. Tanto i democratici quanto i repubblicani sono chiamati a votare il candidato del proprio partito che preferiscono, in modo tale da farlo arrivare appunto alle presidenziali.
Considerati gli attuali risultati alle primarie, è altamente probabile che a presentarsi saranno, ancora una volta, Joe Biden per il partito democratico e Donald Trump per quello repubblicano. Il tycoon, tra l’altro, è sostenuto anche da Ron DeSantis, il quale, dopo essersi candidato alle primarie, alla fine ha deciso di ritirarsi e lasciare spazio a Trump.
Ma niente comunque è ancora sicuro. Le votazioni di questi mesi potrebbero portare sia conferme che sorprese. Staremo a vedere.