Terzino destro o difensore centrale, Sergio Porrini è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Milan, ma è con la maglia dell’Atalanta che ha scritto una la parte più importante della sua storia. La Dea per diventare grande ed imporsi nel calcio che conta, poi la chiamata della Juventus e il definitivo salto di qualità. In bianconero ha vissuto 4 stagioni ed ha vinto praticamente tutto. Il suo palmarès conta due Campionati, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane, una Champions League, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa Uefa. Per commentare Inter-Juventus, Porrini è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Inter-Juventus, Porrini a Tag24

Dopo anni di anonimato, da una parte o dall’altra, il debry d’Italia torna ad avere l’importanza che merita anche per la lotta scudetto. Inter e Juventus si affronteranno domani, al San Siro, con fischio di inizio alle ore 20.45. Non sarà certo un match decisivo per il campionato, ma sarà importante soprattutto dal punto di vista mentale. Rispetto alla sfida d’andata, terminata 1 a 1, qualcosa è cambiato. La Juventus è cresciuta e, se fino a un certo punto della stagione Allegri era riuscito a tutelare i suoi ragazzi, parlando solo di corsa Champions, ora non può più nascondersi dietro un dito ed è ormai chiaro che lo scudetto è l’obiettivo dichiarato anche per i bianconeri. Dall’altra parte lo squadrone nerazzurro, costruito per vincere. Per commentare Inter-Juventus, Porrini, che nel corso della sua carriera ha indossato la maglia bianconera per 4 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Il derby d’Italia torna ad essere un match da scudetto. Che tipo di partita ti aspetti, un match bloccato, come all’andata, o se la giocheranno a viso aperto?

“La posta in palio è molto alta, perché se dovesse riuscire a vincere l’Inter, distaccherebbe di qualche punto alla Juventus e considerando che ha una partita ancora da recuperare potrebbe essere significativo. Non dico che un’eventuale vittoria dei nerazzurri metterebbe fine al campionato, ma dal punto di vista mentale darebbe una bella svolta alla squadra di Inzaghi, mentre i bianconeri potrebbero perdere le speranze. Sono due formazioni in crescita, che stanno facendo molto bene. Il pareggio della Juventus contro l’Empoli è stato inaspettato e forse può aver lasciato qualche strascico. Mi aspetto una partita simile a quella dell’andata, un po’ chiusa all’inizio e poi più aperta, se una delle due dovesse riuscire a sbloccare il risultato. Per Allegri è fondamentale non perderla”.

Rispetto alla gara d’andata però qualcosa è cambiato. L’Inter era già la squadra da battere, mentre la Juventus era reduce da parecchie critiche. I bianconeri sono maturati?

“Assolutamente sì, sono cambiate molte cose. Queste due squadre arrivano a un appuntamento importantissimo comunque in modo differente. L’Inter continua ad essere lo squadrone che era all’inizio dell’anno, quello da battere. La Juventus invece è cresciuta tantissimo, sia in autostima che in confidenza. Allegri è stato molto criticato, ma oggi viene riconosciuto come un allenatore che sta facendo molto bene e che ha cambiato questa Juventus, trovando il modo perfetto per far sì che i vari singoli, in un mix tra giovani e meno giovani, possano tutti dare un grandissimo contributo alla causa. I bianconeri sono molto più consapevoli rispetto alla gara d’andata”.

Vlahovic da una parte e Lautaro dall’altra, banale dire che possano essere loro i protagonisti del derby d’Italia?

“Sarà pure banale, ma sarà sicuramente così. Per come sta giocando, per quello che sta dando alla squadra, è logico che le aspettative nei confronti di Lautaro sono altissime. Non è solo il capitano, ma è un trascinatore, un leader indiscusso per questa squadra ed è uno che può incidere tantissimo e cambiare le sorti della partita. Vlahovic dall’altra parte sta facendo gol pesanti. Forse dal punto di vista delle prestazioni è un po’ meno interno al progetto, rispetto al capitano nerazzurro. L’Inter comunque è fenomenale nel collettivo, sta giocando un calcio che non si vedeva da anni per la squadra nerazzurra. Forse direi addirittura dall’anno in cui aveva dominato il campionato, vincendo lo scudetto con Trapattoni”.

Grande merito di Inzaghi

“Io ero uno di quelli scettici quando lui è arrivato all’Inter e due anni fa, quando ha perso quel campionato pur avendo parecchi punti di vantaggio, ho attribuito a Inzaghi tutte le colpe. A mio avviso in quel caso non era riuscito a gestire al meglio la squadra e il vantaggio, ma adesso gli devo riconoscere di aver tanti meriti. Ha fatto maturare questi ragazzi, tutti i singoli e di conseguenza ha fatto crescere questa squadra”.

E Allegri?

“Anche Allegri nonostante la critiche ha cambiato la squadra. La Juventus ci arriva con molta più consapevolezza e con una grande solidità difensiva. È una squadra molto brava a chiudersi e a ripartire con folate improvvise. Sono due squadre che affronteranno la partita in maniera molto diversa e due allenatori che hanno inciso tantissimo nella crescita delle due formazioni”.

Scontro diretto importantissimo per la lotta scudetto, ma il campionato si deciderà quando tornerà la Champions?

“Domani è molto importante, anche dal punto di vista mentale, come dicevo prima, ma non decisiva. Se l’Inter dovesse riuscire a vincere avrebbe un primo divario, ma è altrettanto vero che la Champions potrà risultare molto importante da qui alla fine. Sappiamo benissimo quanto una partita nell’Europa che conta ti possa togliere tante energie, non solo fisiche ma anche mentali. Nella sfortuna, la Juventus ha la fortuna di non partecipare a nessuna Coppa e quindi può preservare tutte le energie e concentrarsi solo sul campionato. Lo scudetto si deciderà in primavera, come ogni anno”.