La lunga trafila, la gavetta vera per raggiungere la massima serie; la testa e la concentrazione fino al raggiungimento del traguardo. Manuel Belleri è partito dalla C2 ed è arrivato in Serie A. Le giovanili nel Lumezzane e poi l’esordio, la scalata dalla C2 alla C1 e poi il passaggio all’Empoli in B e la conquista della massima serie. Un passo alla volta, fino ad arrivare all’apice della sua carriere. Con l’Udinese l’esordio in Europa League, e poi il grande salto con la Lazio, club con cui ha raggiunto la Champions. Nella Capitale dal 2005 al 2009, nel mezzo un anno in prestito all’Atalanta. Due squadre che domani, con fischio di inizio alle ore 18.00, si troveranno una di fronte all’altra. Per commentare Atalanta-Lazio, Belleri (doppio ex), è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Atalanta-Lazio, Belleri a Tag24
La corsa Champione e di conseguenza l’obiettivo quarto posto passano soprattutto dagli scontri diretti che, alla fine dell’anno, potrebbero risultare determinanti. E’ per questo che Atalanta e Lazio domani si affronteranno al massimo delle forse. La squadra di Gasperini sta bene, è in crescita, ha ritrovato le trame di gioco che caratterizzano i dettami del mister e adesso è in fiducia. Dall’altra parte quella di Sarri non ha ancora mai mostrato il gioco divertente che gli aveva consentito di arrivare al secondo posto un anno fa, ma è più equilibrata rispetto al passato e sicuramente più concentrata a livello difensivo. Per svoltare la stagione però, ora manca la stessa concretezza anche davanti. Quello d’attacco resta invece il reparto più in difficoltà. Per commentare Atalanta-Lazio, Belleri, che nel corso della sua carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Conosci bene entrambi gli ambienti, avendo vestito tutte e due le maglie. Secondo te quella di domani che partita sarà e chi ci arriva meglio?
“Quella di domani sarà una partita difficile e da affrontare con le pinze per la Lazio. L’Atalanta è una squadra in costante miglioramento, nonostante anno dopo anno continui a cambiare i suoi giocatori. Gasperini però riesce a mantenere sempre un livello molto alto, e inoltre la Dea non ha la pressione di arrivare così in alto, nonostante sono convinto che la Champions sia il loro obiettivo. Possono fare mercato come vogliono, non sono costretti a tenere giocatori e possono lavorare ogni stagione con estrema serenità. Per la Lazio sarà molto complicato, anche se a livello tecnico sono convinto che i biancocelesti siano superiori”.
In questa stagione i biancocelesti hanno grande difficoltà nel trovare gol. Non tirano in porta e difficilmente riescono ad essere pericolosi, come te lo spieghi, vista la qualità offensiva di questa squadra?
“Quando la squadra prende troppi gol non è solo colpa della difesa, così come quando la squadra non riesce a segnare non è solo colpa dell’attacco. Credo che Sarri sia alla ricerca di equilibrio e in questa stagione ha dovuto cambiare strategia, per tamponare l‘assenza di Milinkovic-Savic. Per sostituirlo è arrivato Kamada, un calciatore che ha caratteristiche ben diverse e che non è riuscito ad imporsi come ci si aspettava. È per questo che manca la densità in area che il serbo riusciva a creare e il dato delle reti realizzate lo dimostra. Nelle ultime partite comunque il mister ha trovato il giusto equilibrio, e infatti sono arrivati i 5 risultati consecutivi. La Lazio è in pieno processo di crescita, ma ha ancora bisogno di tempo”.
Dall’altra parte dovrebbe esserci Scamacca in campo dal primo minuto, giocatore arrivato con enormi aspettative ma che ancora non è riuscito ad esplodere definitivamente. È solo questione di tempo?
“Credo proprio di sì. L’ho visto giocare spesso e sono convinto che abbia bisogno di tempo e di ritrovare alcune situazioni tattiche che gli siano congeniali. Lui è molto consapevole della sua forza e non si deve fare altro che credere nel lavoro di Gasperini. I numeri parlano per il mister. Nel momento in cui i giocatori riescono ad allenarsi e trovare il giusto feeling con il suo modo di pensare, esplodono, questa è una garanzia. Scamacca ha una grossa personalità, deve solo superare questo momento e sono certo che potrà diventare determinante”.
Ogni anno in casa Atalanta esplode almeno un giocatore, è l’anno di De Ketelaere?
“De Ketelaere lo scorso anno con il Milan ha fatto fatica, e questa è la dimostrazione che spesso i calciatori vanno aspettati, soprattutto quando arrivano da un campionato completamente diverso in cui ci si deve ambientare. Ora sta dimostrando grandi cose. Stava già facendo un buon campionato, ma nelle ultime partite ha avuto qualche fiammata importante, ed è riuscito a realizzare gol e assist”.
Sponda Lazio da chi ti aspetti quel qualcosa in più?
“Assolutamente da Kamada, deve fare qualcosa in più. È un calciatore a cui si chiedono anche assist, gol, e giocate che possano essere d’aiuto ai compagni. Lui può diventare determinante, ma questo non lo abbiamo ancora visto. Guardiamo però il bicchiere mezzo pieno, De Ketelaere ha dimostrato che i giocatori a volte vanno aspettati e coccolati. Se l’allenatore e la società ci credono, devono aspettarlo”.
La corsa Champions è più serrata che mai, con tante squadre in pochi punti. Manca ancora molto alla fine del campionato, ma il quarto posto passa soprattutto dagli scontri diretti?
“Penso di sì, anche se chi esce domani con i tre punti non è certo detto che possa arrivare in Champions League. Ho giocato in tutte e due le squadre e mi sono trovato bene sia a Bergamo che a Roma, ma se devo fare una scelta, mi auguro che la Lazio possa arrivare al quarto posto. Ribadisco che l’Atalanta ha sicuramente meno pressione e anche se dovesse centrare solo l’Europa League, non cascherebbe certo il mondo. Giocano con la mente più libera e questo è un bel vantaggio. Resta però il fatto che dal punto di vista tecnico i biancocelesti sono superiori”.