Torna a Roma il ‘Sei Nazioni’ di rugby, con la sfida d’esordio per gli Azzurri guidati da Gonzalo Quesada contro l’Inghilterra allo Stadio Olimpico. Tantissimi i tifosi presenti di entrambe le nazionali, radunati prima del match al ‘Terzo Tempo Village’ allestito allo Stadio dei Marmi, ansiosi di godere una splendida giornata di sport.

Sei Nazioni 2024, i tifosi insieme prima di Italia – Inghilterra: “Rugby è un altro modo di vivere lo sport”

Ci vorrebbe un miracolo, forse, per gli Azzurri che sfidano oggi l’Inghilterra nell’esordio del ‘Sei Nazioni 2024’. L’Italia, infatti, non vince in casa da 12 anni e non ha mai vinto contro gli inglesi, freschi vincitori del bronzo agli ultimi mondiali.

Nonostante i pronostici sfavorevoli, la squadra proverà a cambiare la propria immagine di ‘comparsa di lusso’ nel torneo, come promesso dal capitano Michele Lamaro nella conferenza stampa pre-partita.

I tifosi delle due compagini, intanto, si sono ritrovati al ‘Terzo Tempo Village’, creando quell’atmosfera di condivisione e amicizia tipica di questo sport così lontano dalle polemiche e dai veleni delle altre competizioni agonistiche.

L’inviato di TAG24, Thomas Cardinali, li ha raggiunti per sentire da loro cosa rende unico questo sport. A partire dai bambini, tantissimi, che purtroppo si vedono sempre più raramente negli spalti di altre discipline più blasonate o ‘ricche’. Come racconta un padre arrivato allo stadio con i suoi figli.

“Sono qui con i miei bambini ed è un piacere venire a questi eventi perché si unisce lo sport a tanto divertimento e convivialità“.

O, ancora, una signora con la maglia della ‘Union Rugby Viterbo’, alla guida della sua famiglia, composta da grandi appassionati di rugby, fin dai suoi membri più giovani.

“Sono una grande appassionata, con mio figlio che gioca nella under 12. Passione, aggregazione, inclusione soprattutto, e il rendere una famiglia una squadra: queste sono le caratteristiche che rendono bello di questo sport”.

Italia sfavorita contro l’Inghilterra? “Serve un miracolo ma ci crediamo”

L’esito della partita sembra scontato, ma i sostenitori azzurri non sembrano volerci fare troppo caso. Come questo padre, venuto a Roma da Brindisi con suo figlio, che si è lasciato andare anche a qualche ‘rito propiziatorio’

“Dopo 18 anni torno da Brindisi, con mio figlio, a vedere il Sei Nazioni. Speravo giocasse Capuozzo però abbiamo altri talenti, come Negri o Ioane. Oggi serve un miracolo ma ci crediamo, siamo andati alla Fontana di Trevi e abbiamo espresso un desiderio“.

A sostenere l’Italia c’è anche un tifoso argentino, trasferitosi con la sua famiglia a Ferentino quattro mesi fa, e venuto a sostenere il suo connazionale Quesada alla guida dell’Italia.

Preferirei che allenasse l’Argentina [ride]. Oggi allena l’Italia ed è un buon allenatore ed era un buon giocatore. E si vede che dev’essere anche una bella persona”.

Non mancano, infine, i supporter dei Tre Leoni. Anche in questo caso, un’intera famiglia arrivata per dare il suo sostegno alla nazionale e per la quale il rugby è unico per quel clima speciale e di divertimento collettivo che è capace di creare.

Nonostante siano dati per assoluti favoriti, il capofamiglia conserva un po’ di scaramanzia, ricordando dei precedenti non favorevoli per gli inglesi.

“Sono abbastanza fiducioso ma l’Inghilterra ha perso le ultime quattro partite d’esordio al Sei Nazioni, quindi spero si possa invertire questo trend”.