Si è spento all’età di 86 anni, Vittorio Emanuele di Savoia, figlio di Umberto II, ultimo re d’Italia e di Maria José del Belgio. È stato l’erede conclusivo al trono di Casa Savoia. La sua vita è stata ripercorsa all’interno della docu-serie Netflix intitolata “Il Principe” diretta dalla regista Beatrice Borromeo Casiraghi.
Nel serial, la giornalista ha affrontato uno degli argomenti più oscuri e misteriosi della storia dell’86enne: l’omicidio di Dirk Hamer, il 19enne ucciso da un colpo di pistola sull’Isola di Cavallo tra il 17 e 18 luglio 1978 in Corsica e spirato dopo 111 giorni di agonia il 7 dicembre dello stesso anno.
Vittorio Emanuele di Savoia, il Principe: il caso di Dirk Hamer
“Il principe sparatore” come fu definito dalle testate dell’epoca per il presunto omicidio di Dirk Hamer, è stato accusato di aver sparato il colpo fatale dall’addome del giovane con la sua carabina mentre riposava su una barca insieme ad amici.
I legali dell’uomo riuscirono a dimostrare la differenza nell’arma utilizzata e nei bossoli. Fu scagionato nel novembre del 91 e condannato a 6 mesi di carcere per detenzione di arma da fuoco fuori dalle mura di casa.
Vittorio Emanuele ha dunque dovuto affrontare due processi: quello dell’opinione pubblica e nel privato, tra le sue stanze.
Il punto di vista presentato nella docu-serie “Il Principe”
Nella serie di Borromeo, vengono presentati più punti di vista della stessa vicenda: la testimonianza di Brigit Margot, sorella del compianto adolescente, Vittorio Emanuele e la Famiglia Reale tra immagini di repertorio – come l’intervista al principe a cura di Enzo Biagi – e colloqui dal vivo.
Il documentario è suddiviso in tre atti si avvale del montaggio di Cristina Flamini e Annalisa Forgione, mentre la produzione esecutiva è stata affidata a Marco Morabito e Paolo Bernardelli.