Bonus mamme 2024, a chi spettano più soldi in busta paga? L’agevolazione che il governo ha introdotto nella legge di Bilancio di quest’anno a favore degli stipendi delle donne lavoratrici e madri di almeno due figli, ha visto due giorni fa l’emissione della circolare operativa da parte dell’Inps con le indicazioni da seguire per il versamento degli incentivi stipendiali.
Proprio il ritardo della comunicazione dell’Istituto di previdenza è stato il motivo per il quale, nella busta paga di gennaio 2024, non è stato versato il nuovo bonus spettante alle mamme. Tuttavia, oltre al tetto di 3.000 euro all’anno di bonus, tra le indicazioni dell’Inps trova spazio un altro tetto dell’agevolazione di stipendio. Infatti, il limite mensile del bonus mamme 2024 è stabilito in 250 euro al mese.
Bonus mamme 2024, a chi spettano più soldi in busta paga?
Come si può intuire dalla circolare Inps, la previsione di un tetto di bonus mensile sul bonus mamme 2024 rischia di ridurre l’agevolazione per chi prende un mensile alto ma, al tempo stesso, fissa il traguardo minimo per sfruttare al 100% l’importo concesso dall’Inps. Infatti, per ottenere il massimo della decontribuzione previdenziale (e quindi arrivare a fine anno con 3.000 euro in più di stipendio), la busta paga mensile percepita dalla lavoratrice deve essere di importo eccedente i 2.720 euro al lordo.
Al di sopra di questo importo, dunque, si sfrutta al 100% il bonus, riuscendo a ottenere i 250 euro di agevolazione al mese e i 3.000 euro all’anno. Per stipendi molto più alti di questo tetto, ovviamente, l’istituzione di tetti mensili e annuali rappresenta un taglio di quanto spettante rispetto al 9,19% di percentuale dei contributi a carico della lavoratrice sulla quale è calcolato il bonus stesso. L’eventuale eccedenza finisce tra i contributi previdenziali da versare all’Inps, abbassando dunque la quota del 9,19% del bonus.
Infatti, il bonus mamme si configura come una decontribuzione totale dei versamenti a carico delle lavoratrici con contratto a tempo indeterminato. Dunque, la percentuale di contributi del 9,19% finisce nello stipendio anziché tra i versamenti all’Inps, senza che questo dirottamento possa comportare un taglio per la futura pensione. I contributi sono coperti dalle risorse stanziate dalla legge di Bilancio 2024.
Bonus mamme più soldi nel 2024: chi perde parte dell’incentivo in busta paga?
Per stipendi mensili inferiori a 2.720 euro, il bonus mamme non arriverà al tetto di 250 euro stabilito dall’Inps. Si faccia l’esempio di uno stipendio di 1.970 euro mensili: lo sconto sui contributi è pari a 181 euro, di gran lunga al di sotto dei 250 euro mensili.
Diversamente, considerando la mensilità di dicembre 2024 – doppia, per la presenza della tredicesima – l’importo della busta paga è fissato in 3.940 euro ma il bonus si ferma a 250 euro. In tal caso, si perde l’eccedenza, costituita da un importo del bonus pari a 362 euro e, dunque, di 112 euro che non finiscono nel cedolino come stipendio ma come versamenti all’Inps.
Lavoratrici, a chi spetta il taglio dei contributi Inps?
I bonus mamme 2024 sono di due tipi. Il primo bonus spetta alle lavoratrici mamme di almeno due figli, con contratto di assunzione alle dipendenze a tempo indeterminato, che abbiano due figli di cui il più piccolo dei due non abbia ancora compiuto i 10 anni di età. Questo bonus è in vigore per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024. La mensilità di gennaio 2024 verrà recuperata in busta paga al primo pagamento utile. L’Inps calcola che le madri con questi requisiti siano all’incirca 569.000.
Il secondo bonus mamme spetta alle lavoratrici madri di almeno tre figli, con contratto di assunzione alle dipendenze a tempo indeterminato. Si richiede che il figlio più piccolo non abbia ancora compiuto l’età di 18 anni. La lavoratrice, quindi, fruirà del bonus finché il figlio più piccolo non diventi maggiorenne. L’agevolazione spetta dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026. L’Istituto di previdenza calcola che le madri che rientrino in questi requisiti siano circa 111.000.
Ecco fino a quanto dura la fruizione del bonus per tutto il 2024 o fino al 2026 a seconda della composizione della famiglia.