Le forze dell’ordine sono instancabilmente al lavoro per scoprire la verità dietro a bimbo abbandonato nella hall di un palazzo a Milano. Il piccolo di circa un mese è stato lasciato davanti la porta di un appartamento, accompagnato da un biglietto scritto in arabo che indicherebbe il decesso della madre.
Bimbo di un mese abbandonato a Milano, il biglietto: “Curatelo finché non sistemo la mia vita”
Nuovi dettagli sono emersi sul caso del bimbo di poche settimane abbandonato nell’androne del palazzo Aler in via degli Apuli n. 4, nel quartiere Lorenteggio. La Procura di Milano ha deciso di aprire un fascicolo per abbandono di minore.
Il piccolo si trova attualmente in cura alla clinica De Marchi, ma gode di ottima salute: pesa 3,3 kg. Nonostante sia stato lasciato davanti la porta di uno degli appartamenti, era avvolto in una coperta. Insieme al fagottino, gli inquirenti hanno trovato un biglietto scritto al computer in arabo, sul quale si legge:
La madre del piccolo è morta di parto. Vi chiedo di curarlo finché non sistemo la mia vita
Secondo gli agenti delle forze dell’ordine è possibile che il padre del piccolo possa risiedere nel quartiere Giambellino, una zona di case popolari, e non escludono che abbia legami con i proprietari dell’appartamento.
Il ritrovamento
A trovare il bimbo avvolto in una coperta, con un cappellino rosa in testa, è stato Gamal Ghobrial, un uomo di 53 anni di origini egiziane. L’uomo è l’inquilino dell’appartamento dove padre ha deciso di abbandonare il bimbo e che ha immediatamente allertato i soccorsi. «
Era calmissimo, non piangeva. C’era un biglietto scritto in arabo che diceva: “Sua madre è morta durante il parto e io non ho la capacità di crescerlo da solo. Io vivo vicino a te. Ti chiedo di prenderti cura di mio figlio, in modo che io possa essere rassicurato su di lui e finché i miei affari non saranno sistemati.”
La testimonianza di Ghobrial potrebbe essere decisiva per scoprire di più sull’identità dei genitori del bimbo. Da verificare se il biglietto sia autentico e veritiero, inoltre, sono al vaglio anche le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della zona.
La Procura e gli assistenti sociali del Comune stanno cercando di risalire al certificato di nascita per piccolo per capire se sia nato in Italia e se sia stato, perciò, registrato, dal momento che la procedura deve essere compiuta entro i 10 giorni dal parto.