Un incontro atteso e che si è risolto in modo “molto cordiale“. Tanti occhi puntati oggi 2 febbraio su uno studio notarile di Milano, dove il padre di Ilaria Salis ha incontrato il presidente del Senato Ignazio La Russa.
La richiesta affinché la politica si attivi per una celere liberazione della maestra si scontra con lungaggini burocratiche e questioni di opportunità politiche. La Russa a tal proposito avverte: “Se si hanno a cuore i diritti della ragazza non si deve politicizzare la situazione: bisogna abbassare i toni“.
Caso Salis, come è andato l’incontro fra il presidente del Senato La Russa ed il padre di Ilaria
Il caso della detenzione in Ungheria di Ilaria Salis agita il governo e ne mette in luce le differenze sulle questioni di giustizia. Se dalla Lega sembra non esserci tanto coinvolgimento per le sorti della maestra italiana, da parte della premier Giorgia Meloni pesa la necessità di rispettare l’indipendenza dei giudici ungheresi ma anche di non urtare la suscettibilità dell’alleato Viktor Orbàn.
I garantisti della situazione non sono rappresentati solo da Forza Italia, ma anche da Ignazio La Russa, esponente di Fratelli d’Italia e presidente del Senato. Oggi La Russa ha incontrato a Milano il padre di Ilaria Salis: un incontro atteso con curiosità e che è servito a distinguere la posizione dell’ex ministro della Difesa da quella dei suoi alleati.
La decisione dei domiciliari non può essere nostra. Ci può essere per esempio la disponibilità del luogo dove stare ai domiciliari in Ungheria in attesa di un’eventuale richiesta e potrebbe essere l’ambasciata. In linea teorica non sono contrario anzi sono estremamente favorevole, poi però decide liberamente la magistratura ungherese.
La Russa poi aggiunge un monito probabilmente diretto a Matteo Salvini, che insiste nel dire che Salis dovrebbe dimostrare la sua innocenza in tribunale e che una maestra coinvolta in una situazione di quel tipo non dovrebbe insegnare a scuola:
Politicizzare questa situazione, da parte di chiunque, è sbagliato se uno ha a cuore il rispetto dei diritti della ragazza imputata in Ungheria. Ci vuole rispetto prima di tutto per la magistratura ungherese, il rispetto e la richiesta forte che siano garantiti i suoi diritti come noi li riconosciamo in Italia. Tanto più lo faremo coralmente, e credo che questa sia la volontà anche del padre, tanto più avremo la possibilità che questo sia un risultato ottenibile. Bisogna tutti abbassare i toni se si hanno a cuore i diritti delle persone.
Da padre e da avvocato penalista, il presidente del Senato si è detto vicino al dolore provato dal padre di Ilaria, che chiede un intervento risolutivo da parte della politica italiana.