Nel 2024 l’Italia si appresta a vivere un momento elettorale molto intenso, grazie alla concomitanza di diverse chiamate al voto, dalle elezioni europee a quelle comunali, passando per le elezioni regionali. Un decreto recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ha delineato i contorni di questo cambiamento, rendendo pubbliche tutte le regole da conoscere.

Elezioni europee, comunali e regionali 2024: le modifiche normative

Questo importante decreto legislativo porta con sé una serie di modifiche chiave, dalla revisione delle anagrafi alla definizione della popolazione legale, passando per l’aggiornamento delle procedure di voto. L’obiettivo è duplice: rendere le elezioni più trasparenti ed efficienti e facilitare una partecipazione più ampia alla vita democratica.

Elezioni europee, comunali, regionali 2024: dove e quando si vota

Una delle novità più significative riguarda la programmazione delle operazioni di votazione. Per le elezioni europee, ad esempio, si voterà l’8 e il 9 giugno 2024, con orari che spaziano dalle 14:00 alle 22:00 del sabato e dalle 7:00 alle 23:00 della domenica.

Per le elezioni comunali le date del voto sono le stesse (8-9 giugno), così come gli orari, ma variano quelle per i comuni situati nelle regioni a statuto speciale (ancora da definire).

Diverse le date per le elezioni regionali, di cui però per ora si conoscono solo quelle per Sardegna (25 febbraio) e Abruzzo (10 marzo). Si attendono quindi le date del voto per Basilicata, Piemonte e Umbria.  

Le modifiche toccano anche le elezioni regionali e comunali, con una particolare attenzione alle regioni di Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna, e Umbria. Questi territori vedranno rinnovarsi i loro consigli e presidenti regionali in date specifiche, già fissate o in attesa di definizione, a testimonianza di un impegno verso una gestione accurata e pianificata del calendario elettorale.

Sono oltre 3 mila i Comuni dove si vota e tra questi spiccano i seguenti capoluoghi di provincia:

  • Ascoli Piceno;
  • Avellino;
  • Bari;
  • Bergamo;
  • Biella;
  • Cagliari;
  • Caltanissetta;
  • Campobasso;
  • Cremona;
  • Ferrara;
  • Firenze;
  • Forlì;
  • Lecce;
  • Livorno;
  • Modena;
  • Pavia;
  • Perugia;
  • Pesaro;
  • Pescara;
  • Potenza;
  • Prato;
  • Reggio Emilia;
  • Rovigo;
  • Sassari;
  • Urbino;
  • Verbania;
  • Vercelli;
  • Vibo Valentia.

Cosa succede in caso di votazione doppia

Il decreto pubblicato stabilisce le regole per la votazione doppia, dove le elezioni europee si abbinano a quelle regionali, comunali o referendarie. Le votazioni si terranno il sabato dalle 14 alle 22 e la domenica dalle 7 alle 23, considerando come giorno di votazione la domenica. Il presidente dell’ufficio elettorale gestirà le operazioni preliminari, inclusa l’autenticazione delle schede. Lo scrutinio inizierà il lunedì alle 14, con priorità alle elezioni regionali, seguite da quelle comunali e circoscrizionali, assicurando così un processo ordinato e tempestivo.

Come si vota nei Comuni sotto i 15 mila abitanti

Nei comuni sotto i 15.000 abitanti, i cittadini avranno la possibilità di esprimere il loro voto in modi flessibili, potendo scegliere di votare sia per un candidato sindaco che per la lista a lui collegata. Questa opzione facilita una scelta più diretta e personale, contribuendo a una rappresentanza più precisa delle preferenze elettorali.

Come si vota nei Comuni più grandi

Per le aree con una popolazione superiore ai 15.000 residenti, si introduce una maggiore differenziazione nelle modalità di voto, inclusa la possibilità di esprimere un voto disgiunto. Questo permetterà agli elettori di sostenere un candidato sindaco specifico pur votando per una lista di consiglieri comunali non direttamente collegata, promuovendo così una maggiore espressione della volontà popolare.

Ballottaggio ed espressione delle preferenze

Il sistema prevede un turno di ballottaggio nel caso nessun candidato raggiunga una maggioranza assoluta, garantendo che la carica di sindaco venga assegnata in modo democratico e rappresentativo. L’introduzione di regole chiare per l’espressione delle preferenze nei comuni di diverse dimensioni mira a semplificare il processo di voto, rendendolo al contempo più equo.

Il decreto introduce importanti novità anche per quanto riguarda l’uniformità nei capoluoghi di provincia e i limiti di mandato per i sindaci, con l’intento di promuovere una gestione più equilibrata e dinamica delle cariche locali.

Elezioni regionali Sardegna e Abruzzo: le nuove regole

Le regole per le elezioni regionali in Sardegna e Abruzzo vedono l’introduzione di procedure specifiche che intendono agevolare l’esercizio del diritto di voto. Dall’uso di schede colorate alla possibilità di esprimere preferenze multiple, queste normative sono pensate per assicurare che ogni voce venga ascoltata.

Elezioni europee: novità sulla procedura di voto

Il decreto stabilisce nuovi orari per le elezioni europee, estendendo le operazioni di votazione su due giorni. Questo cambiamento vuole essere in linea con gli sforzi dell’Unione Europea per incrementare la partecipazione elettorale e riflette un impegno verso l’adattamento del sistema italiano alle dinamiche continentali.

Un aspetto fondamentale del decreto riguarda la revisione delle anagrafi della popolazione residente, con l’obiettivo di garantire un’accurata determinazione della popolazione legale. Questo processo è rilevante per l’organizzazione delle elezioni e per assicurare che ogni cittadino abbia la possibilità di esercitare il proprio diritto di voto in maniera informata.

Per tutte le informazioni del caso, si consiglia di consultare direttamente il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale.