Cosa ha deciso la Fed in merito ai tassi di interesse? Quali sono gli effetti macroeconomici e le conseguenze derivanti? Facciamo chiarezza.
Anche la Fed come la Bce ha deciso di mantenere inalterati i tassi di interesse: dopo i continui rialzi che hanno avuto un impatto determinante sulla stretta creditizia, le banche centrali hanno di tenere fermi i saggi. L’inflazione sta rallentando, ma è necessario essere prudenti e bisogna attendere che il trend si avvicini alla percentuale target del 2%. I tassi di interesse rimangono invariati, ma piuttosto elevati. La notizia positiva è che la Fed come la Bce non siano più propensi ad innalzare ulteriormente i tassi di interesse, che hanno un impatto determinante sui mutui e sui finanziamenti.
Scopriamo in questa guida cosa ha deciso la Fed sui tassi di interesse e quali sono le conseguenze sul sistema macroeconomico.
Cosa ha deciso la Fed sui tassi di interesse?
La Fed ha ufficializzato la sua decisione: non rafforzare ulteriormente la politica monetaria restrittiva dal momento che i tassi di interesse rimangono alti. Quindi, dopo i continui rialzi, i saggi di interesse rimarranno fermi in attesa che l’inflazione raggiunga l’obiettivo fissato a due punti percentuali.
In attesa che tale obiettivo sia raggiunto la Fed è prudente e non adotterà alcun allentamento monetario. Per parlare di taglio di tassi di interesse sarà necessario pazientare in quanto l’allentamento monetario potrebbe arrivare a partire dalla stagione estiva 2024.
Fed, tassi di interesse e banche: quali sono gli effetti?
Il fatto che la Fed abbia deciso di non implementare una politica di allentamento monetaria per abbassare ulteriormente l’inflazione al 2% ha effetti determinanti sui bilanci bancari. Per le banche è più costoso finanziarsi, per questo aumentano i saggi sui presti e sui finanziamenti. Di contro, per i risparmiatori conviene investire nei conti deposito, che offrono interessanti rendimenti.
Tassi d’interesse così elevati garantiscono alle banche americane interessanti guadagni derivanti dal mark up sui tassi di interessi. Non a caso molte banche americano hanno registrato un miglioramento degli indici di redditività. Alcune banche, tra cui la banca d’affari Goldman Sachs, hanno deciso di emettere interessanti bond rimborsabili prima della naturale scadenza.
Tuttavia, il fatto che la Fed abbia deciso di mantenere inalterati i tassi di interesse porta ad una riduzione del numero di domande di mutui e di prestiti personali da parte delle famiglie e delle imprese. Sono tantissime le famiglie e le imprese americane che hanno fatica a rispettare le scadenze delle rate dei mutui e dei prestiti. Inoltre, questa politica monetaria implementata dalla Fed e dalla Bce ha un impatto negativo sul settore del mattone, che sta attraverso un periodo non roseo.
Fed e tassi di interesse elevati: come sta andando l’economia americana?
L’inflazione ha rallentato la sua corsa, ma rimane piuttosto elevata. Sul fronte del mercato occupazionale il tasso di disoccupazione è ancora ai minimi e le attività di business continuano ad espandersi. Il bilancio della banca centrale americana mette in evidenza che il livello di riserve sia rimasto fermo. La riduzione del programma di Quantative Tightening potrebbe diminuire la quantità di titoli statali.
Il cambio Euro/Dollaro statunitense ha vissuto l’anno precedente nel range 1 e 1,1. Il fatto che la Fed adotti una politica più accomodante e la banca centrale del Vecchio Continente sia più aggressiva, comporta un apprezzamento della moneta unica. Tenendo conto dello scenario macroeconomico, si stima che l’Euro possa imboccare un trend rialzista, mentre il biglietto verde è destinato ad indebolirsi ulteriormente.
Considerando le incertezze e le tensioni macroeconomiche l’indebolimento del biglietto verde potrebbe essere meno profondo. Per il corrente anno 2024 il graduale ritorno della moneta unica investita all’estero e l’indebolimento del dollaro potrebbero portare ad un rafforzamento dell’Euro, che potrebbe aumentare di 10 punti percentuali.