La saggezza tramandata dal popolo rivela in maniera più eloquente di qualsiasi altra cosa la narrazione, le usanze e la ricchezza culturale di una regione e della sua gente.

Un patrimonio culturale dalle radici contadine, dettato dalla necessità o dalla virtù, ha formalizzato le varie stagioni, il clima e i mesi attraverso proverbi e detti, con l’intento di organizzare e dirigere al meglio le attività agricole nei campi.

Candelora, proverbio toscano

Per la Santa Candelòra, se nevica e se splora, dall’inverno siamo fuora; ma s’è sole e solicello, noi siam sempre a mezzo il verno.

Per la Santa Candelora, se nevica o piove, siamo fuori dall’inverno, ma se c’è il sole siamo sempre in inverno.

Candelora, proverbio romagnolo

Se e’ piov par la Zariola quarânta dè l’inveran u’s arnôva.
Se piove il giorno della Candelora (2 febbraio) per quaranta giorni l’inverno si rinnova.

Madóna Candilòra, che néva o che piòva, da l’inverno semo fòra; e se sta e’ suladël, u n gn’ è incora un misarël”.
Madonna Candelora, che nevichi o che piova, dall’inverno siamo fuori; e se sta il solicello ce n’è ancora un mesetto.

Candelora, proverbio veneto

Da la Madona Candeòra
de l’inverno semo fora;
ma se xe piova e vento,
de l’inverno semo drento.

Dalla festa della Madonna della Candelora siamo fuori dall’inverno; ma se piove o c’è vento, siamo ancora in inverno.