Il 2 febbraio, il mondo cristiano celebra la “Candelora”, il giorno in cui Gesù è presentato al Tempio di Gerusalemme (Lc 2,22-39). In quel periodo, dopo il parto, le donne dovevano aspettare quaranta giorni prima di essere considerate pure. Dopo questo periodo, potevano entrare nel Tempio, presentare il figlio alla comunità spirituale, e questo giorno è anche chiamato “Purificazione di Maria”. Il 2 febbraio, Gesù fu presentato al Tempio come Luce Divina per illuminare gli uomini, e per questo motivo si benedicono le candele (da cui il termine Candelora).
Ma, al di là, del significato religioso, vi è anche una tradizione popolare legata al tempo. Si ritiene infatti che, a seconda delle condizioni meterologiche in questa giornata, è possibile capire che tipo di primavera ci attende.
Festa Candelora, proverbi
Sono tanti i proverbi legati alla Candelora, più o meno ogni Regione ne ha uno.
A Napoli si dice: “Quanno arriva ‘a Cannelora d’a vernata simmo fora, ma si chiove o mèna viento, quaranta juorne ‘e male tiempo”.
Un detto salentino recita: “Te la Candelora la vernata è ssuta fora, ma ci la sai cuntare nc’e’ nu bbonu quarantale” (Della Candelora l’inverno è già passato, ma se fai bene i calcoli, ci sono ancora ben 40 giorni altri”.
A Trieste si dice: “Candelora piova e Bora, del’inverno semo fora, Candelora sol el vento del’inverno semo dentro”.
Secondo un proverbio siciliano invece: “Ppà Cannalora a mmirnata ie fora ma se fora un iè, n’atri quaranta jorna cci n’è” ( Se il tempo nel giorno della Candelora è buono, allora sì che l’inverno sta per finire. In caso di pioggia e vento, il brutto tempo continuerà per altri 40 giorni con un marzo, a livello meteorologico, freddo e piovoso).
In Lombardia si dice: “Alla Madonna della Candelora dall’inverno siamo fuori, ma se nevica o tira vento 40 giorni siamo ancora dentro”.