Il pareggio ottenuto dal Napoli contro la Lazio non ha fatto impazzire molti tifosi partenopei, secondo cui lo 0-0 dell’Olimpico è stata la rappresentazione del cosiddetto toccare il fondo, mentre Francesco Paolantoni cerca di entrare più a fondo alla questione. “Ci sono state una serie di combinazioni negative che non hanno permesso alla squadra di essere come quella della scorsa stagione”, afferma il noto attore napoletano, che incrocia le dita e spera che quel fondo sia un lontano ricordo, anche se non è molto fiducioso.

Questione di situazioni, talmente tante che anche il post Mazzarri diventa di difficile lettura per Paolantoni, che in esclusiva a Tag24 ha parlato del momento del Napoli e del futuro della panchina azzurra.

Un Napoli in difficoltà, le parole di Francesco Paolantoni a Tag24

Lo scudetto targato Spalletti è stato l’emblema della bellezza. Andata a sparire in uno schiocco di dita estivo dove le porte del paradiso si sono chiuse, per far spazio ai cancelli di un purgatorio da cui la squadra cerca di uscire. Ma Francesco Paolantoni non è molto ottimista.

D: C’è chi dice che contro la Laio si sia toccato il fondo. Sei d’accordo?

R: “Al peggio non c’è mai fine. Per cui diciamo che il momento drammatico persiste. Effettivamente dobbiamo aspettarci qualsiasi cosa, anche di scavare una volta arrivati in fondo. Ci sono una serie di combinazioni negative ormai, non credo che ci si possa riprendere più di tanto. Speriamo di non continuare a scendere giù”.

D: Mazzari ad oggi non è stato una cura.

R: “Perché ci sono troppe combinazioni storte. I giocatori non sono quelli del passato, sembrano essere altri psicologicamente parlando, per tutta una serie di alchimie. Non solo è finita la magia, si è proprio distrutto l’equilibrio, i giocatori non sono più loro. Non credo si possa dare la colpa al presidente in assoluto o a Mazzarri, sono tutte una serie di cose messe insieme”.

Troppa euforia

In mezzo la questione relativa ai giocatori. L’anno scorso decisivi, capaci di formare insieme una macchina perfetta. Oggi è solo un ricordo, con Francesco Paolantoni che spiega il perchè.

D: Alcuni giocatori si sono galvanizzati fin troppo dalla stagione passata?

R: “Probabile, è facile che accada dopo il miracolo della stagione scorsa. Ci vuole struttura ed intelligenza, alcuni elementi sono giovani ed arrivati improvvisamente ad un livello incredibile, per cui è facile che si perda l’equilibrio. In più non sono stati aiutati dall’improvvisa mancanza di Spalletti, e di conseguenza hanno avuto la reazione peggiore, ci voleva un po’ di intelligenza in più”.

D: Contro il Verona la ripresa?

R: “Lo diciamo ad ogni partita, tocca vedere se sarà così. Sono tutti in balia delle emozioni, in questo caso negative, così si perde anche la fiducia in sé stessi. Ogni tanto c’è un guizzo, sembra che tornino quelli di prima, ma non dura. Non mi meraviglierebbe che avvengano altri scivoloni, anche se spero ancora nel quarto posto”.

E il futuro?

Ancora con Mazzarri, poi avanti tutta per cercare di rifondare con una nuova guida tecnica. Ma per Francesco Paolantoni bisogna andarci con i piedi di piombo.

D: C’è un allenatore in particolare che ti piacerebbe avere la prossima stagione?

R: “Dico la verità, non lo so. Pure Mazzarri mi piaceva come ritorno, non scommetterei su nessuno, non c’è uno che mi possa dare una sicurezza particolare, un nome che possa essere una garanzia in questo clima così strano”.

D: Antonio Conte?

R: “Non so se è giusto per la squadra. Il nome è bellissimo e allettante, ma non so se è giusto per i giocatori. Perché ci vuole una sintonia con i ragazzi che è fondamentale, Spalletti è stato maestro da questo punto di vista, e i risultati si sono visti. Faccio il paragone con il teatro: quando sta bene nei camerini e c’è armonia lo spettacolo è bellissimo, altrimenti spesso è un lavoro fatto male”.