Ilaria Salis ha inviato una lettera all’ambasciatore italiano a Budapest, Manuel Jacoangeli, in cui racconta che dopo la prima udienza del suo processo, il 29 gennaio, è stata interrogata da due agenti donne della polizia penitenziaria.

La lettera di Ilaria Salis all’ambasciatore italiano a Budapest

Nella sua lettera, Ilaria Salis ha raccontato che dopo la sua prima comparizione in tribunale il 29 gennaio, dove è stata condotta in aula con le mani e i piedi incatenati, è stata interrogata in una stanza da due agenti donne della polizia penitenziaria del carcere di massima sicurezza riguardo alle condizioni della sua detenzione.

Dopo l’interrogatorio, le è stato fatto firmare un verbale scritto in ungherese, una lingua che Salis non conosce:

Purtroppo in prigione dobbiamo seguire gli ordini e ho dovuto firmare pur non avendo capito.

Il legale di Salis: “Ilaria è molto preoccupata per quello che sta succedendo in carcere”

L’avvocato Eugenio Losco si chiede se l’interrogatorio a cui è stata sottoposta Salis in carcere possa essere stato “una forma di intimidazione o un tentativo di metterla in soggezione“.

Losco riporta la preoccupazione di Salis per gli eventi che stanno avvenendo durante il suo periodo di detenzione e teme che possano essere inserite parole che possano compromettere la reputazione di Ilaria Salis:

Ilaria è molto preoccupata per quello che sta succedendo in carcere. Le è stato ordinato di firmare il foglio e ho paura che ci possano essere scritte delle parole per screditarla. Ho chiesto l’intervento dell’ambasciata per avere copia di queste dichiarazioni ma intanto mi chiedo che adempimento fosse perché non è una cosa normale.

Nella precedente lettera, datata 2 ottobre 2023, Salis aveva raccontato le condizioni in cui si trova nel carcere ungherese.