Una vita intera dedicata al calcio. Franco Zavaglia è nato e cresciuto sui campi di pallone ed è stato uno dei primi a comprendere l’importanza di un ruolo che prima non esisteva, quello del procuratore. Un attento osservatore da sempre, prima allenatore e poi agente, è stato lui a scoprire il talento di Francesco Totti, calciatore che poi ha rappresentato per anni. Da lì in poi tanti nomi importantissimi, campioni che si sono fidati e affidati a lui. Poi la carriera da dirigente sportivo. Per commentare la chiusura del calciomercato invernale, Zavaglia è intervenuto in esclusiva a Tag24.

A Tag24 Zavaglia commenta la chiusura del calciomercato

Senza colpi straordinari fatti all’ultimo secondo si chiude questa sessione invernale di calciomercato. D’altronde non è facile fare affari a metà campionato, i pezzi pregiati non si muovono e sono soprattutto le società di bassa classifica quelle che provano ad aggiustare il tiro per salvare la stagione. Stavolta però qualcosa è stato fatto anche al vertice. Il Napoli ha chiuso qualche colpo interessante per il presente e per il futuro; la Fiorentina ha trovato l’attaccante che stava cercando e anche la Roma ha fatto mosse interessanti e degne di nota. Diverso il discorso per Inter, Juventus e Milan, che dispongono già di una rosa importante. In casa Lazio sfuma l’affare Kent all’ultimo secondo. Per commentare la chiusura del calciomercato, Franco Zavaglia, dirigente sportivo, agente ed esperto del settore, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Si chiude il mercato invernale, ti aspettavi qualcosa di diverso da qualche club in particolare?

“E’ stato un mercato fatto più che altro di prestiti e scambi, non ci sono stati grandi acquisti e grandi movimenti come ci si poteva aspettare. Direi che è stato un calciomercato un po’ anonimo“.

Belotti alla Fiorentina e Baldanzi alla Roma, sono questi colpi più interessanti?

“Si, queste sono due operazioni importanti, una per il presente e l’altra per il futuro. Penso che saranno due giocatori utili a entrambi i club in cui sono approdati. E poi non sottovaluterei l’operazione della Juventus che ha portato Alcaraz a Torino. Vedremo come sarà utilizzato in questo finale di stagione. Senza dubbio queste tre sono state le operazioni migliori, gli altri invece si sono mossi solo con qualche prestito, senza fare grandi colpi”.

La Fiorentina ha sfiorato anche Gudmunsson del Genoa. Ti sorprende che alla fine non sia riuscita a portarlo alla corte di Italiano?

“Questo era un colpo davvero difficile, perché il Genoa era stato chiaro e aveva già dichiarato all’inizio della campagna acquisti che non lo avrebbe voluto cedere. In questo calciatore ci credono fortemente e sperano di poterci fare ancora più soldi alla fine dell’anno. Lo stesso vale anche per Koopmeiners che ha già scelto la Juve, ma non si muoverà prima dell’estate”.

La Lazio è l’unico club a non aver fatto nessun acquisto e all’ultimo istante è saltata anche la trattativa per Kent. Cosa è successo?

“Le versioni sono molteplici. Qualcuno che dice che l’operazione sia saltata per qualche debito vecchio della Lazio; qualcun altro invece parla della posizione del calciatore, che alla fine ha deciso di non accettare la Capitale. Dove sta la verità lo sanno soltanto loro, ma una cosa è certa, Lotito si sveglia sempre all’ultimo istante ed è anche recidivo in situazioni simili. Se questo fosse stato davvero un obiettivo, si sarebbe dovuto muovere molto prima”.

Un mercato che ti ha deluso quindi?

“Quello che salta all’occhio è che in questo momento non ci sono più club che fanno una vera programmazione. Le società prendono i giocatori tanto per prenderli o in base a quello che il mercato offre, ma fino a qualche tempo fa non era così. Nel mercato estivo invece si lavora in maniera diversa ma in questa sessione non ho visto nessuno programmare come si deve e questa è una cosa abbastanza strana e da commentare amaramente. A questo punto le società dovrebbero cercare di trovare le soluzioni giuste sia per il presente che per il futuro e questo vale sia per le squadre di vertice che per chi deve lottare per non retrocedere”. 

A proposito di squadre che devono lottare per non retrocedere, sono quelle che hanno fatto il maggior numero di operazioni. Chi secondo te si è rinforzato di più?

“Il Frosinone, in questa campagna invernale, è stata secondo me la squadra che si è rinforzata di più. In un certo senso c’era anche un po’ di programmazione, ma all’ultimo istante gli è saltato Zerbin, che ha preferito andare a Monza. Però c’è da dire che Zortea era un obiettivo e lo ha preso; Valeri lo stesso e anche tutti gli altri. Erano giocatori che seguivano da svariato tempo e sono riusciti a portarli a casa. Adesso ci sarà da capire se questi acquisti saranno utili oppure no, ma per questo bisognerà attendere la fine del campionato. Resta il fatto che qualcosa di interessante lo hanno fatto”. 

Sabatini riuscirà invece a fare l’ennesima magia alla Salernitana?

“La Salernitana ha cercato di prendere i calciatori facendo di necessità virtù e sempre in prestito, in base a quello che il mercato offriva. La lotta per non retrocedere sarà tosta. Si è mosso parecchio anche il Verona, che ha dato via parecchi giocatori e ne ha presi altrettanti. Adesso bisognerà vedere come riuscirà a metterli insieme Baroni e come risponderanno sul campo”.