A Roma, nel quartiere Testaccio, oggi 1 febbraio 2024 sono comparse delle scritte omofobe al Gay Center: il muro è stato imbrattato con frasi e insulti contro la comunità LGBTQ+. Sul caso indagano le autorità della capitale.
Roma, scritte omofobe al Gay Center di Testaccio contro la comunità LGBTQ+
Nel pomeriggio di giovedì 1 febbraio 2024 a Roma, nella zona sud, presso il quartiere Testaccio, sono comparse delle scritte omofobe sul muro Rainbow del Gay Center, il luogo che accoglie le persone che fanno parte della comunità LGBTQ+ e che promuove servizi, iniziative e cultura per il benessere e i diritti di omosessuali e transessuali.
Il fatto è accaduto proprio in via Zabaglia 14. Sono comparse frasi come “Fr***o di me**a”. Episodi che non hanno purtroppo elementi di novità e non sorprendono gli abitanti della capitale, che restano sempre più indignati e sconvolti.
Una delle funzioni primarie del Gay Center è quella di fornire uno spazio accessibile di iniziativa per le organizzazioni LGBT, molte delle quali altrimenti non avrebbero alcun posto dove andare.
Arriva subito la condanna contro i vandali da parte di Alessandra Rossi, Coordinatrice Gay Help Line, che dichiara:
“Mazza da Baseball contro il muro Rainbow simbolo della comunità LGBT+, urlare frasi come “Frcio di meda” e imbrattare l’asfalto con scritte omolesbobitransfobiche contro le persone LGBT+ davanti alla sede di Gay Center non è per noi cosa nuova. Questo è l’ennesimo atto da parte di giovanissimi che si sono resi protagonisti anche di irruzioni nella nostra sede, minacce e insulti a volontariə e utenti”.
Ha continuato poi:
“Attacchi che presentano chiari indicatori di odio omolesbobitransfobico, agiti nel branco…una modalità che riconosciamo ormai sempre più di frequente nelle strade del nostro Paese. La nostra prima reazione è stata di paura, per il fatto di riconoscersi vittime di un attacco diretto; la seconda di preoccupazione, perché questi atti sono il risultato di un discorso pubblico che incita sempre di più all’odio verso chi continua a essere etichettato come “diverso” e perciò bersaglio di violenza”.
Alessandra Rossi, sottolineando la necessità di un intervento da parte dello Stato per fermare e arginare questi episodi di violenza ha concluso:
“Questo conferma l’urgenza e l’importanza di inserire l’educazione all’affettività e al rispetto nei percorsi di istruzione, come Gay Center ha più volte richiesto lanciando una apposita petizione”.