Stellantis, Tavares: “A rischio le fabbriche italiane”. Come era prevedibile, le dichiarazioni rilasciate nel corso di un intervista a Bloomberg dall’ad di Stellantis, Carlos Tavares in merito al futuro di alcuni stabilimenti in Italia, e in particolare Mirafiori e Pomigliano, hanno messo in allarme politica e sindacati. Questi ultimi hanno chiesto un incontro urgente a Governo e azienda per chiarire la reale portata delle parole del manager della principale casa automobilistica italiana. In allarme anche la politica con Schlein e Calenda.

Stellantis, l’amministratore delegato Tavares: “A rischio le fabbriche italiane”

Ma cosa ha detto nello specifico l’amministratore delegato di Stellantis. Ebbene. in un’intervista rilasciata a Bloomberg, Tavares – rispondendo alle recenti critiche da parte del governo italiano sulla possibilità che l’azienda delocalizzi parte della produzione in altri Paesi – ha replicato:

“Questo è un capro espiatorio, mentre si cerca di evitare di assumersi la responsabilità del fatto che, se non si danno sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio le fabbriche italiane”.

Parole ha cui ha risposto anche il Ministro dell’Industria e del Made in Italy Adolfo Urso, a margine del tavolo sull’automotive convocato per la presentazione del piano incentivi 2024.

Fiom e Fim: “Convocare incontro urgente con azienda e Governo”

Parole che naturalmente hanno messo in allarme i sindacati del comparto metalmeccanico, che hanno richiesto un incontro urgente al Governo e all’azienda per discutere della questione e del futuro degli stabilimenti produttivi italiani.

“Le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Stellantis Carlo Tavares se confermate su Mirafiori e Pomigliano sono gravissime” ha dichiarato in una nota Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, secondo cui è necessario un incontro urgente con la presidente del Consiglio.

“Il Governo ha deciso di assecondare la richiesta di Stellantis rispetto gli incentivi. Stellantis deve dare risposte alle lavoratrici e lavoratori italiani. Non si possono dare soldi pubblici senza garanzie: ora risposte al Paese. Chiediamo alla Presidente del Consiglio un incontro urgente con l’amministratore delegato e le organizzazioni sindacali con l’obiettivo di garantire la produzione e l’occupazione nel nostro Paese”

ha concluso De Palma.

Stessa richiesta anche dalla Fim-Cisl che tramite il segretario generale Roberto Benaglia dichiara:

“Le dichiarazioni dell’ad di Stellantis Tavares, che individua in Mirafiori e Pomigliano stabilimenti a rischio tagli, confermano le preoccupazioni sollevate da noi oggi al tavolo automotive al Mimit. Il livello di criticità è ormai altissimo. Chiediamo alla presidente Meloni di convocare subito Tavares e i sindacati metalmeccanici per programmare misure adatte e condivise, sottraendo gli stabilimenti italiani alla crescente insicurezza sul loro futuro”.

Stellantis, Schlein: “Basta chiacchiere. Meloni faccia la dura”. Calenda: “Porre questione in cima agenda”

Le parole di Tavares mettono in allarme anche la politica. Sulla vicenda è intervenuta anche la segretaria del Pd Elly Schlein che ha invitato il Governo e la premier a non cedere e a non presentarsi all’azienda con “il cappello in mano”, mentre Carlo Calenda chiede all’esecutivo di mettere la questione in cima all’agenda.

“Tavares ha lanciato una sfida, il governo la raccolga e non faccia cadere la provocazione dell’ad di Stellantis. Si prenda sul serio l’ipotesi di una partecipazione italiana a Stellantis che bilanci quella francese e si chiedano impegni chiari sui livelli di produzione, sul mantenimento dell’occupazione e sulle strategie per l’indotto. “Basta con le chiacchiere, la Meloni fa la faccia dura con Stellantis ma non ha una strategia e il Governo si presenta all’azienda con il cappello in mano”.

Infine il leader di Azione Carlo Calenda chiosa: “Ogni volta si riparte da capo con ‘quanto mi dai per non chiudere’. Dopo anni di battaglia solitaria possiamo convenire tutti che è arrivato il momento di mettere la questione Stellantis in cima all’agenda?”.