Non è ancora possibile chiedere l’estrazione per Ilaria Salis. A dirlo è il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine del XIV Congresso del Movimento cristiano dei lavoratori. Tajani spiega che il caso Salis non è politico e non riguarda i partiti.
Tajani parla del caso Salis: “Non possiamo chiedere l’estradizione adesso”
“La questione che riguarda Ilaria Salis non è una politica e non riguarda, tanto meno, i partiti” spiega il vicepremier Tajani a margine del XIV Congresso del Movimento cristiano dei lavoratori. Il ministro degli Esteri dice che l’Italia chiede che vengano rispettate le regole che tutelano la persona detenuta. Tajani spiega poi che non si può chiedere l’estradizione per Salis, perché detenuta in carcere.
La querela a Salvini
Al ministro degli Esteri è stato chiesto cosa ne pensasse della querela da parte del padre di Ilaria Salis, Roberto, a Matteo Salvini. Il vicepremier ha detto che il genitore della 39enne è libero di fare come meglio crede. Tajani si era già espresso sul caso qualche giorno fa dicendo che era possibile intervenire per il rispetto dei diritti ma non sulle decisioni dei magistrati ungheresi.
La Lega dopo la denuncia di Roberto Salis
Il Carroccio dopo la denuncia di Roberto Salis non ha perso tempo ed ha pubblicato una nota nella quale riassume la propria posizione. Ecco cosa ha detto:
“Prendiamo atto con curiosità della scelta del padre di Ilaria Salis di querelare Matteo Salvini. La Lega, invece, rinnova l’impegno affinché i diritti della donna detenuta in Ungheria siano tutelati. E aggiunge l’auspicio che Ilaria venga assolta rapidamente da tutte le accuse, a differenza di quanto è avvenuto in altra vicenda chiusasi con sentenza di condanna confermata in Cassazione il 3 luglio 2023 per concorso morale nella resistenza a pubblico ufficiale. Certo, resta sempre la domanda: è normale che una educatrice venga fermata in una capitale europea con un manganello?”