Ex calciatore, attaccante di ruolo, nel corso della sua carriera ha indossato tante maglie, tra cui quelle di Fiorentintina, Roma e Inter. Ed è proprio dal club nerazzurro che, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, ha ricominciato nelle vesti di dirigente sportivo. Prima capo degli osservatori, poi responsabile dell’area tecnica, al fianco di Oriali ha contribuito a costruire una grande squadra e tra il 2005 e il 2011 ha vinto 5 scudetti, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane, una Champions League e una Coppa del Mondo per club. Per commentare i colpi fatti finora e le ultime ore di calciomercato, Branca è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Ultimo giorno di calciomercato, Branca a Tag24
Mancano poche ore al gong finale che segnerà il termine della sessione invernale di calciomercato. Tante squadre si sono già mosse e tante altre cercheranno il colpo last minute che possa andare ancora a rinforzare la rosa. Le squadre di bassa classifica, come spesso accade in questa fase, sono quelle che si sono mosse di più, ma anche al vertice, bene o male, tutte hanno provato a fare qualche affare per completare la propria rosa. Per commentare i colpi fatti finora e le ultime trattative di calciomercato, Branca, ex calciatore e dirigente sportivo, che è stato anche direttore sportivo dell’Inter, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Ultime ore di calciomercato invernale: in questi due giorni qualcosina in più si è mosso, qual è la squadra che si è rinforzata di più?
“Parlare di rinforzo mi sembra eccessivo, il mercato di gennaio è più che altro fatto per tamponare. Penso che abbia fatto due cose interessanti la Roma, perché ha acquistato due calciatori di talento, anche se adesso bisognerà vedere come si adatteranno al gioco di De Rossi. Ovviamente sono diversi, uno gioca già da un po’ e l’altro invece è un giovane. Angelino, almeno tecnicamente, è sempre stato ad alti livelli e Baldanzi ha già dimostrato di avere un po’ di talento”.
E del mercato delle altre che mi dice?
“Si è rinnovato molto il Verona, per forza di cose. Baroni adesso dovrà lavorare molto, ma ha già dimostrato di saperlo fare nelle ultime partite, pur essendogli cambiata parecchio la squadra. Le altre, bene o male, hanno fatto qualcosina, ma non credo sarà nulla di significativo. Piuttosto si tratta di un mercato di completamento. So che la Fiorentina ci sta provando ancora per Gudmundsson, che sarebbe davvero un ottimo acquisto, ma aspettiamo per questo”.
A proposito di Fiorentina, come valuta l’acquisto di Belotti?
“Un attaccante era necessario in casa Fiorentina e questa è un’occasione sia per la viola che per Belotti. Il club doveva fare un acquisto in questo senso e lo ha fatto, ora non ho dubbi che Italiano metterà il calciatore nelle condizioni migliori per poter fare bene. Sia l’impianto di gioco che la società sono di altissimo livello. Belotti adesso dovrà sfruttare questa grandissima occasione, visto che sono due o tre anni che non sta vivendo stagioni felicissime e semplici, ma prima aveva ampiamente dimostrato di essere uno di livello”.
Quello del Napoli invece è un mercato che va a tamponare nell’immediato la stagione, o in prospettiva futura?
“E’ più che altro un mercato che guarda al futuro, perché questa è sempre stata la filosofia del Napoli. Quasi mai il club ha fatto un mercato per l’immediato, ma progettando il futuro. Quella di De Laurentiis è una società che punta ad essere sana dal punto di vista economico e questo è assolutamente apprezzabile, ma qualche volta bisogna avere la pazienza di attendere che i giocatori, forti ma giovani, per i primi tempi non vadano o che non riescano ad esprimersi al massimo”.
Guardando alla parte alta della classifica invece, per squadre come Inter, Juventus o Milan, quanto è complicato rinforzarsi a gennaio?
“Moltisismo, si tratta di club blasonati per cui trovare qualcuno che possa fare la differenza in così poco tempo e molto difficile. Potrebbe capitare, ma è davvero raro. In genere non si trova mai qualcuno che è all’altezza da tutti i punti di vista nel mercato invernale”.
L’unico club in Serie A a non essersi mosso neanche con un acquisto in entrata è la Lazio, che comunque ci ha già abituato a questo tipo di strategia a gennaio. Si aspettava qualcosa di diverso?
“Sinceramente no e devo dire che apprezzo la coerenza di Lotito. C’è una linea chiara e un modo di pensare a cui ormai siamo abituati ed è giusto che venga rispettato. Nel corso di questi anni la Lazio e i suoi dirigenti hanno dimostrato di saper fare molto bene il proprio lavoro. Sanno di dover fare qualcosa per la squadra, per la piazza e per la tifoseria e si muovono solo in una determinata direzione, ma sono degli ottimi professionisti“.