Rottamazione quater 2024, verso la riapertura nella conversione in legge del decreto “Milleproroghe”, con una nuova scadenza per pagare le prime due rate (già prorogate e scadute negli ultimi mesi del 2023), ma anche con nuovi termini per presentare domanda di definizione agevolata con nuovi carichi da includere nella sanatoria. Si riaprirebbe, dunque, anche il termine dei carichi fiscali dei contribuenti con un periodo più lungo.
Il Parlamento punterebbe a una nuova salvaguardia per i contribuenti che sono alle prese con i pagamenti delle cartelle esattoriali. Si tratterebbe di una nuova chance per la Rottamazione quater, con taglio di interessi, sanzioni e aggi necessari alla riscossione.
Rottamazione quater 2024, verso la riapertura: nuova scadenza per pagare le prime due rate e domanda di definizione agevolata
In arrivo una nuova proroga della Rottamazione quater sia per quanto concerne la scadenza per il pagamento delle prime rate, che per una nuova possibile domanda di definizione agevolata che tenga conto di un periodo più lungo delle cartelle esattoriali. Il provvedimento sul quale si stanno studiando i nuovi termini è quello della conversione in legge del decreto “Milleproroghe”, ad oggi nelle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali di Montecitorio.
La salvaguardia arriverebbe per coloro che non siano riusciti a pagare le prime due rate entro le scadenze prestabilite. Da ricordare che la prima rata era in scadenza al 31 ottobre 2023 (con cinque giorni di tolleranza per il ritardo nel pagamento più il giorno festivo di domenica 5 novembre 2023 e termine ultimo fissato al 6 novembre). La seconda scadenza – diversamente da tutto il piano che fissa in massimo 18 rate distanziate di tre mesi l’una dall’altra – era fissata al 30 novembre 2023, a meno di 30 giorni di distanza, con data ultima al 5 dicembre considerando i giorni di tolleranza.
Peraltro, le prime due rate della Rottamazione quater prevedevano il calcolo di quanto dovuto pari al 10%, per ciascuna rata, del debito totale verso il Fisco. Ciò significa che un quinto del debito complessivo fosse concentrato nelle prime due rate, distanziate di 30 giorni l’una dall’altra. Per queste ragioni, chi non fosse riuscito a pagare le prime due rate nei termini previsti del 5 novembre e del 5 dicembre 2023, aveva beneficiato di una prima proroga fissata dal decreto “Anticipi” (Dl 145 del 2023) con scadenza al 18 dicembre 2023.
Rottamazione quater nuova scadenza 2024 per i decaduti: chi sono?
Per tutti i contribuenti che avessero mancato le scadenze del 2023 della Rottamazione quater, la conseguenza è la decadenza dal piano della definizione agevolata 2023. Ovvero, la decadenza dalla possibilità di pagare a rate agevolate i carichi fiscali, con azzeramento di interessi, sanzioni e aggi. Inoltre, con la decadenza riprendono i normali termini di pagamento verso il Fisco, con possibilità di rateizzare il debito ma senza gli sconti della Rottamazione. Ecco cosa fare se si saltano delle rate da pagare per debiti già presenti in precedenti rottamazioni.
Nuova scadenza definizione agevolata, qual è la nuova scadenza delle prime due rate 2023?
La nuova salvaguardia che potrebbe arrivare dalla conversione del decreto “Milleproroghe” riguarda la possibilità, per i contribuenti decaduti nelle prime rate della Rottamazione quater, di avere una nuova scadenza per procedere con il pagamento al 31 marzo 2024 o almeno al 28 febbraio 2024.
Una nuova chance che consentirebbe ai debitori di riallacciare il percorso di saldo delle rate a condizioni agevolate e senza il pagamento delle spese accessorie. In discussione sarebbe anche il termine della terza rata, la cui scadenza è fissata al 28 febbraio prossimo.
Quanto tempo in più c’è per pagare le rate della Rottamazione quater?
Dal punto di vista delle risorse da investire su questa nuova agevolazione, a fronte di un gettito previsto dalle legge di Bilancio del 2023 di 12,4 miliardi di euro, il governo dovrebbe preventivare un costo di 1,1 miliardi di euro, costituiti dal mancato incasso proprio delle spese accessorie al capitale. Rimane, inoltre, tra le opzioni anche quella di concedere più tempo per i contribuenti delle regioni colpite dalle alluvioni. Le zone danneggiate dal maltempo di maggio scorso (Emilia Romagna, Marche e Toscana), avevano ottenuto una proroga della scadenza della domanda di definizione agevolata dal 30 giugno al 30 settembre 2023 con slittamento anche delle rate di tre mesi.
Nuova domanda di definizione agevolata 2024 per i carichi del secondo semestre 2022
Infine, in discussione nella conversione del decreto “Milleproroghe” rientrerebbe anche il termine di scadenza delle cartelle stesse. Il riferimento al 30 giugno 2022 quale termine dei carichi fiscali per poterli includere nella domanda di definizione agevolata 2023 potrebbe slittare di sei mesi, fino al 31 dicembre 2022. In questo modo, si dovrebbe procedere con una nuova domanda di definizione agevolata 2024, nella quale includere anche i carichi fiscali del secondo semestre del 2022.