Non sarebbero andati giù alla Bmg Rights Management i commenti di Roger Waters sulla guerra tra Israele e Hamas. Tanto che l’etichetta discografica con sede centrale a Berlino ha deciso di divorziare dall’ottantenne ex membro nonché fondatore dei Pink Floyd. E la scintilla potrebbe essere stata la diffusione di altri commenti, questi sulla situazione in Ucraina.
Frasi su Israele, l’etichetta Bmg silura l’ex leader dei Pink Floyd Roger Waters
Nel novembre scorso, tante erano state le polemiche sulle parole del celebre cantautore britannico che aveva definito “sospetto” il fatto che l’intelligence israeliana nulla sapesse sui piani di Hamas e quindi sull’attacco del 7 ottobre.
Polemiche che, come sovente accade, erano rimbalzate sulla durissima e ampia corazza di Waters, mai scontato nelle sue affermazioni. Da sempre schierato a sinistra e sostenitore del Partito laburista, Waters ha spesso manifestato le proprie idee politiche e religiose, passando puntualmente per il ba-bau dai sensibili di turno.
Non solo Medio Oriente, comunque. Si era espresso anche sulla situazione in Ucraina, dicendo nel corso di un intervento alle Nazioni unite che l’invasione da parte dei russi non poteva “non essere provocata”.
Tutti contro… “the dark side of Roger Waters”
Non che il divorzio dall’etichetta non fosse già nell’aria, considerando la cancellazione dell’accordo del 2016 che avrebbe portato a una nuova versione di “The dark side of the moon“, il celeberrimo album dei Pink Floyd del 1973, con il marchio Bmg. Alla fine il disco è uscito l’anno scorso ma con la britannica Cooking Vinyl. Sempre nel novembre 2023, lo stesso artista aveva parlato di un licenziamento su pressione della società filo-israeliana Bertelsmann che controlla Bmg.
Probabile. Anzi, quasi certo. Visto che comunicazioni ufficiali da parte dei tedeschi non sono ancora arrivate e che di posizioni recenti parlano solo i media del mondo dello spettacolo.