Nel corso del suo incontro a Bruxelles con l’omologa italiana Giorgia Meloni a margine del vertice Ue, il premier ungherese Viktor Orban ha garantito “il rispetto da parte delle guardie carcerarie di tutti i diritti della detenuta italiana“, ma non il suo prossimo ritorno in Italia. Poi la promessa: “Mi impegnerò perché abbia un equo trattamento“. Bene o male, però, l’importante è che si sia parlato del caso di Ilaria Salis, la 39enne insegnante milanese detenuta in un carcere di massima sicurezza a Budapest con l’accusa di aver malmenato due militanti neonazisti.

Orban garantisce a Meloni “un trattamento equo” per Ilaria Salis. Ecco cosa si sono detti

È praticamente notte fonda quando “l’amico del governo Meloni” Orban riferisce alla stampa del colloquio notturno con la collega italiana iniziato dopo le 22.30. Primo punto il racconto “nei dettagli” del caso di Ilaria Salis.

Le ho spiegato che la magistratura non dipende dal governo, ma dal Parlamento. L’unica cosa che sono legittimato a fare è fornire i dettagli sul suo trattamento. Tutti i diritti saranno garantiti. La detenuta italiana, intanto, ha potuto fare delle telefonate. Non è corretto dire che sia stata isolata dal mondo.

I passi per riportare in Italia Ilaria Salis

Salis riceverebbe tre pasti al giorno e i controlli igienici e medici sarebbero continui, così come le cure adeguate. Anche questo ha garantito Orban. È però sulle procedure che dovrebbero riportare in patria l’insegnante milanese che il dibattito si arena. “Il reato (che precisamente è tentato omicidio colposo in concorso, ndr) è grave“, continuano a ripetere da Budapest. Il primo e concreto passo sarebbe quello dei domiciliari a Budapest. Permane, per i giudici, il “pericolo di fuga” e comunque si parla di una vicenda senza ancora alcuna condanna definitiva. Intanto, dopo la diffusione delle immagini della detenuta in catene, il procuratore generale ungherese si è recato in carcere per verificare le condizioni della donna italiana.

Lo stesso Roberto Salis, padre di Ilaria, ha tirato un mezzo sospiro di sollievo. “Iniziamo a vedere un raggio di luce“, ha dichiarato, prima di rispondere per le rime al vicepremier Salvini che aveva detto: “Assurdo che faccia la maestra”.

Mi auguro che la figlia abbia un decimo dei valori etici di mia figlia.

Sulle parole dei leghisti in merito al caso Salis, ieri era intervenuto anche il dem Alessandro Zan.