Dopo l’omicidio di Umberto I il 29 luglio 1900, Vittorio Emanuele III salì al trono. Successivamente, l’Italia affrontò una crisi economica e politica post-bellica, con agitazioni sociali sfuggenti al controllo dei deboli governi liberali. Il timore di una possibile rivoluzione comunista, simile a quella russa, e la preoccupazione della nobiltà riguardo alle idee liberali e socialiste crearono il terreno fertile per l’emergere di ideologie autoritarie, sostenute dalla monarchia, che favoriranno l’ascesa del fascismo.
Quando e come morì Re Vittorio Emanuele III?
Il 25 luglio 1943, il Gran Consiglio del Fascismo votò contro Mussolini, portando all’arresto del leader e alla nomina di Pietro Badoglio. Il 3 settembre, Badoglio firmòun armistizio con gli Alleati. L’esercito italiano fu poi travolto dalle forze tedesche. Vittorio Emanuele III, fuggendo da Roma e stabilendo il governo a Brindisi, ottenne la protezione americana. Il 13 ottobre, dichiarò guerra alla Germania senza abdicare, affidando a suo figlio Umberto il governo delle zone alleate.
Il 9 maggio 1946, screditato per il sostegno al regime fascista, Vittorio Emanuele III abdicò in favore di Umberto II. Il 2 giugno 1946, un referendum instaurò la repubblica in Italia. Vittorio Emanuele III, col titolo di “Conte di Pollenzo”, si ritirò in esilio ad Alessandria d’Egitto, dove morì il 28 dicembre 1947.