Ritrovare il nome di Margherita Sarfatti nei meandri dei ricordi, spesso relegati a veloci consultazioni nei manuali di storia, evoca l’immagine di colei che fu l’amante di Mussolini e poco altro. Una definizione che, seppur comune, si rivela riduttiva. Sarfatti fu, infatti, colei che plasmò l’immaginario fascista, introducendo un Mussolini ancora inesperto nei salotti milanesi influenti e presentandolo attraverso la biografia del 1925.

Chi era l’amante di Mussolini, Margherita Sarfatti?

Margherita Sarfatti è stata la prima critica d’arte italiana, ideatrice del movimento artistico del Novecento, e giornalista richiesta nei salotti letterari del secolo passato. Ma la tendenza a ridurla a una semplice “amante” persiste, in quanto la sua vita è irrimediabilmente associata al fascismo.

Spesso si dimentica che Margherita Sarfatti, prima di incontrare Mussolini, frequentava il circolo socialista di Filippo Turati e Anna Kuliscioff, discutendo di ideali politici e rinunciando alle sue pellicce e collane di perle in coerenza con le idee del partito. Nel dicembre del 1912, si recò persino nella sede del giornale socialista Avanti! per dare le dimissioni a causa delle divergenze con il nuovo direttore, Benito Mussolini. Tuttavia, da quel primo incontro nacque una storia d’amore vorticosa, segnando al contempo una fase oscura nella nostra storia.

Margherita Sarfatti, originariamente Margherita Grassini di Venezia, nasce nel 1880. Margherita spesso si attribuiva meno anni di quanti ne avesse e mentiva agli uomini che incontrava. Fin dall’infanzia, cresce in un ambiente di scrittori e inventori, come Guglielmo Marconi, studiando da casa con illustri precettori e parlando fluentemente cinque lingue.

Appassionata della Divina Commedia, Margherita utilizzava il poema di Dante come un oracolo, trovando risposte esistenziali nei suoi versi. La sua passione per l’arte la spinge a sognare di diventare una critica d’arte. Tuttavia, la sua vita è spesso ricordata per gli uomini che ha amato: Mussolini e il marito Cesare Sarfatti, il cui cognome deriva dalla diaspora ebraica sefardita francese.

Il primo incontro con Mussolini

Il retaggio di Margherita Sarfatti è complesso. Nata in una famiglia ebrea, si converte successivamente al cattolicesimo. Il suo primo incontro con Mussolini, conosciuto nella redazione di Avanti!, segue le dinamiche di attrazione e repulsione tipiche dei primi incontri. Nonostante le divergenze iniziali, Margherita riesce a plasmare Mussolini secondo il suo gusto, influenzandolo con idee di alto borghese e raffinatezza.

Tuttavia, quando Mussolini sale al potere, sembra dimenticarsi di lei. Nonostante il suo impegno nella propaganda del fascismo negli Stati Uniti, viene allontanata da Mussolini. La sua vita successiva la vede emigrare in Uruguay e in Argentina, vendendo quadri e scrivendo poesie.