L’Udinese può esultare: parzialmente accolto il ricorso del club friulano dopo il caso Maignan, andato in scena sabato 20 gennaio alla Dacia Arena. Ben note le dinamiche avevano portato il Giudice Sportivo a chiudere interamente lo stadio dell’Udinese in occasione del prossimo impegno casalingo della squadra di Cioffi previsto per sabato 3 febbraio alle ore 15 contro il Monza. La Prima Sezione della Corte d’Appello Nazionale ha modificato l’ultima sentenza in merito, riaprendo le porte dell’impianto friulano nel prossimo weekend. Niente porte chiuse, dunque, ma l’obbligo di disputare le prossime due partite senza il supporto della Curva Nord.
Udinese, accolto parzialmente il ricorso dopo il caso Maignan
L’Udinese potrà dunque contare sul proprio pubblico in occasione del primo anticipo della ventitreesima giornata di Serie A. Sabato alle 15, contro il Monza di Raffaele Palladino, la gara sarà disputata con il pubblico sugli spalti. Annullata l’imposizione del Giudice Sportivo in primo grado, che aveva inizialmente sanzionato con un turno a porte chiuse la società friulana dopo gli insulti razzisti rifilati al portiere del Milan Mike Maignan, in occasione della sfida tra le squadre di Cioffi e Pioli del 20 gennaio.
Ma c’è una condizione importante nella modifica della sanzione ufficializzata questo pomeriggio. L’Udinese sarà costretta, infatti, ad affrontare le sfide con Monza e Cagliari (prossime due gare interne) senza il supporto della Curva Nord. Il settore dove sono partiti i cori contro l’estremo difensore francese resterò chiuso. Nel comunicato di questo pomeriggio, si legge:
La Prima Sezione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale, presieduta da Carmine Volpe, ha accolto in parte il reclamo dell’Udinese Calcio avverso la sanzione dell’obbligo di disputare una gara a porte chiuse e, in parziale riforma della decisione impugnata, ha rideterminato la sanzione nell’obbligo di disputare due gare con il settore Curva Nord privo di spettatori. Il club friulano era stato sanzionato in relazione alla gara con il Milan dello scorso 20 gennaio – valida per la seconda giornata di ritorno del campionato di Serie A – in ordine alle manifestazioni di discriminazione razziale da parte di alcuni suoi sostenitori nei confronti del portiere rossonero Mike Maignan.
Comunicato pubblicato su sito FIGC
Il caso Maignan e la cittadinanza non concessa dal Consiglio Comunale
A due settimane di distanza, continua a far discutere il caso razzismo relativo a Mike Maignan. La città di Udine si è ampiamente esposta, collaborando all’identificazione dei colpevoli che si sono macchiati di un gesto inqualificabile. Ma il Consiglio Comunale della città friulana ha deciso di bocciare la proposta del sindaco Alberto Felice De Toni, intenzionato a conferire la cittadinanza onoraria al portiere del Milan. Una decisione presa per non strumentalizzare l’episodio, che ha macchiato l’immagine della città di Udine. Saranno organizzate, nei prossimi mesi, iniziative volete a sensibilizzare la popolazione su un argomento tanto delicato quanto importante come la lotta al razzismo. In Italia, in quest’ottica, c’è ancora tanto da lavorare.