IA scuola: l’uso della tecnologia all’avanguardia divide i docenti e crea non poche polemiche. Ecco quali sono i risultati riportati dal sondaggio della gilda insegnanti.

IA, scuola: l’uso dell’intelligenza artificiale in classe divide i docenti

L’uso dell’intelligenza artificiale a scuola crea dissidi tra gli insegnanti, non tutti sono d’accordo con l’uso dell’IA: gli schieramenti si spaccano a metà, molti pensano che rappresenti un beneficio mentre altri ne disincentivano l’utilizzo in classe.

E’ un tema che fa molto discutere da diverso tempo, soprattutto per l’uso che potrebbe essere fatto di alcuni tipi di tecnologie come ad esempio ChatGPT: potrebbe incoraggiare gli studenti a barare durante i compiti in classe o nelle esercitazioni.

In tanti invece credono che la tecnologia possa rappresentare un beneficio, incrementando le abilità dei ragazzi e sviluppando la loro conoscenza nell’ambito, importante soprattutto per il futuro nel mondo del lavoro.

I dati del sondaggio della Gilda insegnanti sull’uso dell’IA

Il Coordinatore Rino Di Meglio della Gilda insegnanti il 31 gennaio 2024 ha presentato i dati del sondaggio realizzato da SWG in merito all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. I risultati mostrano una spaccatura a metà sul tema: la gran parte dei contrari all’IA (circa il 52% dei votanti), tra l’altro ha più di 55 anni.

L’approccio all’innovazione tecnologica continua dividere i docenti e a creare polemiche, alimentando il dibattito su quello che sarà il futuro della scuola. I dati dell’indagine hanno rivelato che i favorevoli all’uso dell’IA sono circa il 48%, composto soprattutto da persone under 35, in particolare se impiegata per velocizzare la burocrazia scolastica (44%), i programmi e i materiali didattici (41%) e per la formazione dei docenti (37%).

Secondo quanto riportato dal comunicato della Gilda degli insegnanti ecco una dichiarazione sull’utilizzo dell’IA:

“Noi della Gilda degli Insegnanti siamo convinti che l’IA possa essere uno strumento prezioso per la scuola, ma che sia necessario utilizzarla in modo consapevole e responsabile. Tuttavia – ha concluso Di Meglio – è importante che il ruolo dell’insegnante, protagonista del processo educativo, non venga sminuito o addirittura sostituito”.

E si continua aggiungendo che:

“Il sondaggio conferma che l’intelligenza artificiale è una rivoluzione che sta cambiando il mondo – è il commento del Coordinatore nazionale Rino Di Meglio – e che non può essere ignorata dal sistema scolastico, nonostante persista una forte divisione tra favorevoli e contrari. E’ una divisione legata principalmente al gap generazionale, i docenti più giovani la vedono un’opportunità, i più anziani sono preoccupati per i rischi che potrebbe comportare”.

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