Milan e Inter, arriva le dichiarazioni del sindaco di Milano Giuseppe Sala sul futuro dello stadio San Siro. Mentre i club milanesi volgono il loro sguardo verso territori fuori dal centro della città (San Donato Milanese e Rozzano), il numero uno del capoluogo lombardo fa un dietrofront nonostante l’addio – ormai sempre più possibile – delle due società di Serie A allo storico impianto. Il sindaco Giuseppe Sala, durante la commissione consiliare per la presentazione del progetto di ristrutturazione di San Siro presentato dallo studio di architettura e ingegneria Arco Associati, è tornato a parlare dell’argomento sempre più caldo:
“Riteniamo, salvo diverse decisioni del Tar, che il vincolo si può considerare una certezza, così come diamo nel campo delle certezze che i garanti hanno detto che il referendum non è ammissibile. A questo punto le squadre devono essere in grado di rispondere alla nostra missiva di settembre”.
Le parole di Sala sul futuro di San Siro
Il primo cittadino di Milano ha sottolineato che il comune non fosse contrario alla demolizione definitiva dello stadio per la costruzione di un nuovo impianto al suo fianco:
“A valle di questa commissione presumo che noi dovremo chiedere al Milan, e per conoscenza all’Inter, se l’istanza presentata al Comune di San Donato debba ritenersi una rinuncia alla proposta presentata nel 2019 o se continuerà a lavorare con noi. Noi eravamo disposti ad abbattere San Siro per un nuovo impianto, se il vincolo lo impedisce è chiaro che la strada maestra per noi diventa la rivalutazione di San Siro, per questo è importante valutare oggi progetti come questo nella speranza che ciò risolleciti l’interesse per San Siro da parte delle o di una squadra”.
Il possibile abbandono di Milan e Inter al Giuseppe Meazza
Con la decisione di Milan e Inter di andare a San Donato Milanese e Rozzano ci potrebbero essere una serie di conseguenze. Il rischio di lasciare una vera e propria cattedrale del calcio come San Siro drammaticamente vuota è sempre più alto. L’obiettivo di Sala è di decidere cosa farne una volta che le due storiche società si saranno trasferite oltre il capoluogo lombardo:
“Ci sono tanti motivi di buon senso, dal lato nostro, che ci dicono che questa opzione di ristrutturare San Siro è l’opzione. La cosa più importante è che si possono fare i lavori senza chiudere lo stadio e questa è una questione dirimente. Io capisco le società che dicono che in caso di ristrutturazione dovrebbero andare per due anni in uno stadio piccolo, dando un disagio ai tifosi e che quindi sarebbe un problema. È chiaro che da sindaco di Milano e della città metropolitana non farei nulla per oppormi alle ipotesi di nuovi stadi in Comuni che non siano Milano. Ciò non toglie che si possa ragionare sul fatto che dobbiamo fare di tutto per fare rimanere le squadre a Milano”.
E poi la conclusione sulle possibili soluzioni illustrate dal comune milanese:
“Il comune sarebbe aperto a tutte le soluzioni: prima ipotesi realizziamo noi i lavori; seconda che partecipiamo ai lavori in partnership con le squadre e poi c’è una terza che a noi sembra la più sensata. Cedere in diritto di superficie lo stadio, a lunghissimo termine. In questo caso la cifra che dovrebbero pagare le due squadre sarebbe molto limitata. Se ci fosse poi la disponibilità a intervenire sul quartiere limitrofo, questo aiuterebbe”.
Delle dichiarazioni che vanno contro alla volontà dei due principali club di Milano che a differenza di Sala vogliono avere una nuova casa lontana dalla zona di San Siro. I rossoneri vogliono da tempo un grosso impianto in una zona poco utilizzata come San Donato da poter anche sfruttare dal punto di vista commerciale attorno al nuovo stadio.
Grandi prospettive anche per l’Inter. L’associazione Populous prevederà la realizzazione di un impianto moderno, sostenibile, accessibile, immerso nel verde e dotato di aree di ristoro, negozi e servizi. Inoltre, saranno realizzate anche realizzati una cittadella dello sport e spazi di accoglienza per i tifosi e per tutte le persone che frequenteranno il distretto. Il nuovo stadio dovrebbe avere una capienza di 70.000 posti.