Obbligazioni Step Down: cosa sono e come funzionano? Si tratta di interessanti strumenti di gestione del risparmio che rappresentano un’opportunità per incrementare i rendimenti.

Le obbligazioni step down sono una tipologia di titoli obbligazionari a tasso fisso e da un rendimento decrescente nel corso del tempo. Questi titoli obbligazionari si distinguono dalle obbligazioni step up, il cui rendimento cresce nel tempo: si tratta di incrementi di tasso già predeterminati contrattualmente al momento dell’emissione del bond. Chi sottoscrive un’obbligazione step down sa come si comporterà il tasso, a prescindere dal trend di mercato. Le obbligazioni step down legano il tasso al rating del soggetto emittente.

Scopriamo in questa guida cosa sono e come funzionano le obbligazioni step down.

Obbligazioni Step Down: come funzionano?

Le obbligazioni step down sono una tipologia di titoli obbligazionari che mostrano un tasso cedolare decrescente per tutta la durata del bond. La variazione dipende dai tassi di interesse già prestabiliti nel regolamento di emissione del titolo obbligazionario. Contrariamente alle obbligazioni step down, le obbligazioni step up mostrano un tasso cedolare che cresce per tutta la durata del bond.

I tassi cedolari di questa tipologia di bond possono essere correlati al trend di una grandezza macroeconomica, che va ad impattare sulle performances economico-finanziarie della società emittente. Nel caso in cui la società emittente preveda una diminuzione dei tassi entro la scadenza del titolo obbligazionario, potrebbe decidere di offrire un tasso più alto nella prima fase per poi diminuirlo successivamente.

Nel regolamento dell’obbligazione step down gli obbligazionisti hanno la possibilità di conoscere a priori la struttura cedolare. Il monitoraggio attento dell’andamento del mercato consente ai risparmiatori di scegliere se detenere nel proprio portafoglio investimenti obbligazioni step down.

Obbligazioni Step Down: perché vengono emesse sul MoT?

Le obbligazioni step down sono oggetto di negoziazione sul Mercato obbligazionario Telematico, in cui avviene l’incontro tra offerta e domanda. Una società emittente, comprese le banche, possono emettere le obbligazioni step down proprio per diversificare la domanda.

Se la società emittente ritenesse che i tassi di mercato dovessero diminuire a breve scadenza, potrebbe trovare molto più conveniente offrire una cedola superiore in linea con le attuali condizioni di mercato per poi ridurla successivamente quando i saggi di mercato tenderanno a ridursi.

La società emittente andrà a ridurre in modo progressivo il rendimento per sostenere il livello di rischiosità. Tale tipologia di obbligazioni attirano l’attenzione degli obbligazionisti che sono alla ricerca di un investimento sicuro, la cui struttura cedolare è già predeterminata in sede contrattuale.

Obbligazioni Step Down: quali sono gli svantaggi?

Le società emittenti devono prestare massima attenzione a determinati svantaggi: il tasso di mercato può crescere o decrescere più o meno velocemente rispetto al “pronostico” fatto dalla società che emette l’obbligazione step down.

Gli obbligazionisti che decidono di detenere un’obbligazione step down beneficiano di un tasso cedolare più elevato nella fase iniziale per poi ridursi a intervalli periodici. Nel caso in cui un obbligazionista decida di vendere in anticipo l’obbligazione step up rischia di subire una perdita nel caso in cui il prezzo di vendita fosse minore rispetto al prezzo di acquisto.

Obbligazioni step down: un esempio

Un esempio di obbligazione step down è quella emessa da Banca Intesa SanPaolo: l’emissione è avvenuta in data 13 novembre 2023 e ha una durata pari a 6 anni.

La scadenza è fissata per il 10 novembre 2029 e la cedola annua è pari a 8 punti percentuali per i primi 2 anni, poi il tasso cedolare scende a 6 punti percentuali per il terzo e quarto anno e scende al 4% per il quinto e sesto anno. Come si può notare questo titolo obbligazionario vanta una struttura cedolare decrescente.