Dopo aver trionfato nel 2020 con “Fai rumore”, Diodato torna sul palco del Festival di Sanremo con il brano “Ti muovi”. Un brano di cui è autore, compositore, arrangiatore e produttore artistico in collaborazione con Tommaso Colliva e che è legato alla sua esperienza personale: “Una ballad intensa ed energica, un prezioso viaggio nell’animo di un essere umano che si trova ad affrontare emozioni inaspettate. E l’emozione, partendo dall’etimologia della parola stessa, è qualcosa che crea movimento, che scuote equilibri e rimette in discussione le verità che avevamo con fatica costruito”, ha detto l’artista. ella serata cover attesissimo il suo duetto con Jack Savoretti con il quale canterà Amore che vieni, amore che vai di Fabrizio De André.

Ti muovi di Diodato testo

Cosa ci fai qui

Non vorrai mica deludermi

Hai sciolto le catene che abbiamo stretto insieme

Per tenerci lontani

E già mi parli così

Ma a cosa serve ora insistere

Me lo ricordo bene

Il nostro tempo insieme

Me lo ricordo

Ma anche se sai che è inutile

Anche se sai che è inutile

Tu ancora ti muovi

Qui dentro ti muovi

Cerchi l’ultima parte di me

Che crede ancora che sia possibile

Davvero è questo quel che vuoi

Un sorso di veleno e poi

Un altro gioco di parole

Un’altra dose di dolore

Ma ormai sei già nella tempesta

Non puoi pensare a ciò che resta

E vuoi toccare il fondo, andare a fondo, fino in fondo

E ancora ti muovi

Qui dentro ti muovi

Cerchi l’ultima parte di me

Che crede ancora che sia possibile

Che se poi mi trovi, tu ancora mi trovi

Forse un’ultima parte di me crede davvero che sia possibile

Se ancora ci sei,

Se in mezzo a tutto il resto ancora ci sei

Forse esiste una parte di me che spera ancora che sia possibile

Il significato

Diodato ha parlato in un’intervista di com’è nato il brano:

“Sento delle vibrazioni molto belle, che sono cominciate con questa canzone, un po’ anche in questo periodo. Vengo da anni di splendidi tour, sono stato in giro per il mondo a suonare. E, sempre di più, ho capito come per me la musica sia come una compagna di vita, ma anche proprio un mezzo per ampliare i miei confini, per ampliare la visione, per conoscere cose che sono anche molto lontane da me. Ed è accaduto tutto in maniera molto naturale. Penso che questa canzone sia anche figlia di questi anni, di questa mia volontà di immergermi in un flusso emotivo che condivido con tante persone, a partire proprio anche dai miei compagni di viaggio, la band, musicisti eccezionali con cui ho fatto centinaia di concerti”.

Una ballad intensa impreziosita dalla presenza degli archi: “Mi ricordo proprio che ho sentito l’esigenza di fare questa parte strumentale, di andare altrove, improvvisamente, di crescere, crescere, crescere… Poi dire: ‘Ma sì, abbandoniamoci a queste sensazioni pienamente. Proviamo a scoprire se riusciamo a esprimerle, anche musicalmente”.

Chi è Diodato

Diodato è nato ad Aosta ma è vissuto per molti anni a Taranto dove i suoi genitori si sono trasferiti per lavoro. Successivamente è arrivato a Roma e si è iscritto al DAMS. Da sempre appassionato di musica, ha preso lezioni di violino e chitarra fin da bambino, avvicinandosi giorno dopo giorno a quello che poi è diventato il suo mondo.

La passione si è trasformata in lavoro nel 2007 con la pubblicazione del suo primo EP. Il 2013, invece, è l’anno della svolta e grazie all’album E forse sono pazzo ha raggiunto il successo e la notorietà. Poi ancora ha aperto il concerto del cantante Daniele Silvestri. Ha partecipato per la prima volta al Festival di Sanremo con la canzone Babilonia, classificandosi secondo.

A giugno del 2014 ha vinto anche il premio MTV Italia Award nella categoria Best new Generation. Nel 2018 è tornato a Sanremo in coppia con Roy Paci esibendosi in un duetto con la canzone Adesso. Nel 2020 ha vinto il la kermesse con il brano Fai rumore.