Non si può di certo dire che quest’anno la Serie A non offra uno spettacolo capace di tenere tutti col fiato sospeso, appassionando e divertendo, così come sta capitando a Paolo Tramezzani. L’ex vice di Gianni De Biasi sulla panchina dell’Albania non se ne perde una, tra un match per la corsa scudetto e una lotta serrata per un posto in Europa, c’è spazio anche per le analisi. Come ovvio che sia, professionisti si nasce, non si lascia nulla al caso.

A partire dalla corsa Inter-Juventus, dove il minimo errore si paga caro. Mister Tramezzani applaude il lavoro di Allegri (“I bianconeri devono puntare su di lui per il futuro”), ma vede un Simone Inzaghi più avanti: “I nerazzurri giocano insieme da più tempo”, afferma il tecnico, che invece non si sbilancia per la corsa Champions: “Tante squadre in pochi punti”. In compenso analizza il momento di Dusan Vlahovic (“Sembra essere tornato quello di Firenze”) e applaude il Lautaro Martinez versione leader all’Inter, con un occhio di riguardo a quel Federico Dimarco avuto ai tempi del Sion e un parere riguardo al cambio sulla panchina della Roma targato Mourinho-De Rossi.

Un fiume in piena, che quando arriva a valle smuove i ricordi più dolci, quelli relativi all’Albania e a quella qualificazione storica ad Euro 2016 che rimane viva nel cuore di Paolo Tramezzani, che intervenuto a “A Tutto Sport” su CusanoNews7 ha dato spazio a tutti i suoi pensieri. Calcistici ovviamente.

Una Serie A appassionante per Paolo Tramezzani

Non ha dubbi Paolo Tramezzani: la Serie A è un campionato divertente. Lo dimostra l’incertezza che regna sovrana in ogni zona di classifica, con la sorpresa dietro l’angolo, a cominciare dalla corsa scudetto targata Inter-Juventus.

D: Mister, lotta serrata per lo scudetto. Secondo lei i bianconeri potranno dare battaglia fino alla fine?

R: “All’inizio della stagione non mi aspettavo questo exploit bianconero. L’anno scorso ne sono successe di tutti i colori, rischiando di lasciare il segno, ma i bianconeri hanno saputo riprendersi. È una squadra che impressiona per come sta in campo e come gioca, con una buonissima linea difensiva, dove tutti si sacrificano. Ha una cosa che mi piace molto, questo spirito da provinciale. Una squadra umile che segue le indicazioni di Allegri. Un calcio sufficiente per fare un grandissimo campionato. Se basterà per vincere il campionato non lo so, se ad oggi devo fare un paragone con l’Inter ritengo che la squadra di Inzaghi sia più forte, perché gioca insieme da diversi anni, reduce da una finale di Champions dove avrebbe meritato di vincere e che ha dato consapevolezza alla squadra, lo dimostra la prima parte di stagione. Inzaghi può contare anche su una panchina molto importante che non fa rimpiangere l’undici titolare”.

D: È ingiusto dire che questo ottimo lavoro sia solo opera di Allegri?

R: È fondamentale il lavoro di Massimiliano, poi è chiaro che tutto va condiviso anche con la squadra. Il fatto che lui riesca a trasmettere questo ai giocatori significa che è molto considerato e seguito. È normale che oggi si parli di lui e di quello che sta dando alla squadra, più la capacità di inserire molti giovani. Poi è chiaro che tanti di questi ragazzi non hanno tanta esperienza, ma hanno qualità, e quindi è più facile inserirli in questo contesto. Io sono di quella corrente che da tanti meriti all’allenatore, ritengo che per le situazioni che si son create lui rimanga la persona migliore per rimanere seduto su quella panchina, ha dalla sua anche i risultati quest’anno. Ad oggi vedo una Juventus che è tornata a fare la Juventus”.

Nel segno di Allegri

Un lavoro ottimale quello del tecnico livornese secondo Tramezzani, che non ha dubbi sul futuro per quanto riguarda la panchina juventina.

D: Avanti con Allegri anche per il futuro, dunque, anche se si parla di Conte.

R: “Me lo terrei ben stretto. Sta dimostrando di essere un allenatore molto aperto, che cerca di mettere in condizione i propri giocatori per rendere al meglio, crescere e maturare, con un bagaglio d’esperienza che hanno pochi allenatori al mondo. Oggi non valuterei un altro allenatore al posto di Allegri. Antonio Conte è sicuramente bravissimo, ma non starei a cambiare una cosa che funziona”.

D: Ha lavorato bene su Vlahovic. Cos’è scattato nella testa del giocatore per tornare ad alti livelli?

R: “Credo che nell’ultimo periodo stia bene fisicamente, la pubalgia lo ha penalizzato. Oggi sembra di rivedere il Vlahovic di Firenze, ma vediamo proprio un giocatore diverso: si sacrifica di più, è nel vivo del gioco, si defila anche in zone laterali del campo, cosa che prima non faceva. È migliorato nell’attacco della profondità e nel riempire l’area di rigore, ha senso della posizione che gli permette di essere più lucido e concreto. La percezione che ho è che anche i suoi compagni adesso sanno di avere un leader su cui appoggiarsi”.

Tra Lautaro Martinez e Federico Dimarco

Non solo Serie A, Tramezzani ha parlato anche di quel Lautaro Martinez sempre più leader di un Inter che di fermarsi non ha voglia con un pensiero anche a quel Federico Dimarco avuto ai tempi del Sion sette anni fa.

D: Un leader l’Inter ce l’ha e porta il nome di Lautaro Martinez. Se lo aspettava così performante?

R: “Non me lo aspettavo così leader, sta facendo un campionato stratosferico. Se riguardiamo il suo percorso da quando arrivato in Italia, ogni stagione ha aggiunto un pezzo sul suo essere giocatore. A livello caratteriale è maturato molto, sono convinto che continuerà a crescere, perché ha mantenuto umiltà, mettendosi a servizio della squadra senza essere egoista giocando per la squadra in maniera molto intelligente, sacrificandosi per la squadra. Ad oggi lo ritengo come uno dei tre migliori giocatori al mondo dal punto di vista della duttilità”.

D: Si può dire lo stesso con Dimarco? Lei lo ha avuto anche al Sion sette anni fa.

R: “Oggi Federico sta ad un livello altissimo. Anche per lui vale lo stesso discorso di Lautaro, rimarrà a questi livelli a lungo. Interpreta alla grande il ruolo di esterno, ha una qualità importante, ovvero che è molto intelligente: capisce le partite e l’avversario che ha di fronte, non facendo mancare mai la spinta offensiva, trova sempre il modo di variare qualcosa. In Europa è uno dei più bravi e completi, gioca pure tutte le partite”.

D: Bagarre anche in zona europea, tante squadre in pochi punti. Si è fatto un’idea di chi potrebbe avere più chance per arrivare in Champions?

R: “Si deciderà tutto alla fine, il Milan ha qualche vantaggio in più anche se ogni tanto rallenta. È una squadra che può far bene e chiudere la seconda parte della stagione, la vedo bene per la lotta Champions. Un’altra squadra che mi piace è l’Atalanta, che cambia giocatori ma mantiene saldi i suoi principi di gioco. Poi ci sono le altre squadre che se la giocheranno, ad oggi non vedo una favorita netta”.

Serie A senza Mourinho che abbraccia De Rossi, il pensiero di Tramezzani

Non solo calcio giocato, Paolo Tramezzani ha anche affrontato l’argomento relativo al cambio Mourinho- De Rossi, che ha portato l’ex centrocampista a mettere in fila già le prime due vittorie in altrettante uscite.

D: Il cambio De Rossi-Mourinho può dare una scossa?

R: “Sono convinto di sì. Mourinho mi piace da una vita, come motivatore è fantastico, ed è riuscito a compattare l’ambiente come mai fatto da nessun altro. La scelta De Rossi potrebbe essere rischiosa vista la poca esperienza, ma è una scelta di cuore, ma spesso queste idee funzionano. Sono convinto che tirerà il meglio di questa squadra in termini di prestazioni, visto che si è visto poco da questo punto di vista. Se sarà bravo a dare lo spirito che aveva lui in campo farà bene”.

D: Necessario dunque il cambio in panchina.

R: “Mi è dispiaciuto che si sia arrivati alla rottura, per me poteva arrivare fino al termine della stagione. Ma quando aveva manifestato la volontà di rimanere a Roma, non ricevendo risposta, li si è capito che qualcosa non funzionasse”.

Questione di cuore

Infine dalla Serie A all’Albania, che nel cuore di Paolo Tramezzani trova sempre un posto speciale. La qualificazione ad Euro 2016 ottenuta con Gianni De Biasi è incancellabile, così come quella targata Sylvinho che quest’estate avrà molto da fare durante la kermesse europea.

D: Quanto la inorgoglisce vedere una realtà che sta dando avanti grazie anche ad una base creata da lei e mister De Biasi?

R: “Ha reso molto orgoglioso il cammino con Gianni. La porto dentro di me sempre, come il ricordo di aver reso felice un popolo intero. È altrettanto vero che oggi è una squadra diversa rispetto a quella, un buonissimo gruppo con buoni elementi. Forse questa squadra potrebbe aver preso come esempio la nostra nazionale per il coraggio. Sylvinho è bravissimo, ha fatto un bellissimo cammino, il mio augurio che possa fare meglio di noi nelle fasi finali. Lo spero perché voglio rivedere i tifosi albanese felici, pronti a riempire gli stadi”.

D: Senza il lavoro di Tramezzani e De Biasi però questa crescita non sarebbe stata così netta.

R: “Noi i meriti ce li siamo presi per quello che abbiamo fatto all’epoca, ma oggi va dato merito alla squadra e alla federazione per come ha lavorato. L’Albania sarà una delle tante mine vaganti dell’europeo”.