L’Italiano, canzone di Toto Cutugno presentata in gara al Festival di Sanremo 1983, rivive in una speciale versione rock firmata dal cantautore Simone Tomassini, che ha arrangiato il brano insieme ad Andrea Mandelli e Pier Tarantino. L’artista comasco nel 2024 festeggia ben 20 anni di carriera e dà il via ai festeggiamenti, proponendo una rilettura fedele, ma allo stesso tempo personale, di uno dei brani italiani più famosi nel mondo.

La versione de L’Italiano di Simone Tomassini sarà contenuta in un vinile 45 giri in edizione limitata che verrà presentato il prossimo 3 marzo (esattamente 20 dopo il primo passaggio televisivo del cantautore al Festival targato Tony Renis e Simona Ventura) in uno speciale appuntamento dal vivo che si terrà al Tartaruga Live di Villa Guardia (Co). Sul disco anche la versione originale rimasterizzata di È stato tanto tempo fa, brano presentato a Sanremo.

Simone Tomassini: intervista a Tag24

Esattamente 20 anni fa Simone Tomassini ha partecipato al Festival di Sanremo 2004. Tag24 ha contattato il cantante per ricordare questa esperienza e per parlare dei suoi nuovi progetti musicali.

Cosa significa per te L’Italiano di Toto Cutugno?

Per me significa rivivere un momento bello e spensierato della mia vita. Significa essere felici anche con poco. Ho cercato di rendere più viva e gioiosa una canzone dalla vena “malinconica”. Ho cantato il testo gridandolo per esprimere un senso di liberazione.

Quest’anno festeggerai 20 anni di carriera e riproporrai anche altri brani: vuoi anticiparci qualcosa o darci qualche indizio sulle prossime pubblicazioni?

Il 3 marzo uscirà il mio primo vinile. Sarà un 45 giri con È stato tanto tempo fa, che ho presentato a Sanremo nel 2004 (lato A), e appunto L’Italiano (lato B). Entrambi i pezzi hanno partecipato al Festival e ci sembrava l’inizio adatto dei festeggiamenti dei 20 anni. Per le altre sorprese ci risentiamo? (sorride, ndr)

La partecipazione al Festival di Sanremo

Visto che si respira l’aria sanremese, facciamo un passo indietro al 2004: tre cose che assolutamente non dimenticherai dell’esperienza al Festival di Sanremo?

Non dimenticherò mai: la mia determinazione e tutti i sacrifici che ho messo per arrivarci, il sostegno della mia famiglia e le lacrime dei miei concittadini di Vertemate con Minoprio quando sono tornato a casa.

Cosa consigli ai giovanissimi che ogni anno provano Sanremo Giovani ed Area Sanremo?

Consiglio di presentarsi sinceri, onesti e con il pezzo giusto. Il pubblico merita questo.

Se potessi dare un consiglio a Simone Tomassini nel 2004 invece cosa gli consiglieresti?

Gli direi di non perdere mai la sua generosità e di non piegarsi alle regole del mercato. Percorrerei esattamente la strada che ha fatto. Non rimpiango nulla. Sono felice di ogni mia singola decisione.

Dal 2004 ad oggi hai pubblicato molti brani, dischi, ma c’è stato un momento in cui hai pensato di smettere con la musica e se sì perché?

Di smettere con la musica mai. Perché non l’ho mai abbandonata e quando mi sono sentito perso, lei mi ha sempre aiutato, chiamato e risollevato. Ma ho sempre detto che il giorno che non mi divertirò più prenderò il mio camper andrò in una località di mare e farò altro. Ma c’è ancora tempo. Ho ancora tante cose da fare.

Tua figlia Charlotte ha intenzione di seguire le tue orme?

Charlotte già canta e quanto può scrive anche qualcosa. Io non la forzo a fare nulla. La lascio libera di fare quello che si sente. Se un giorno vorrà farlo seriamente la sosterrò in tutto e per tutto, come potrò e mettendoci la metà del mio cuore. Perché l’altra metà… è già sua! Grazie per questa intervista.