Il Teatro di Roma si trova al centro di una tempesta di polemiche a seguito della nomina di Luca De Fusco come direttore generale. Sebbene sia stato scelto tra 42 candidati, la sua nomina ha innescato una reazione negativa da parte del centrosinistra romano e di diversi esponenti politici. Di fronte alle minacce del comune di Roma di sciogliere la Fondazione Teatro di Roma, si è giunti a una soluzione compromissoria: De Fusco manterrà il ruolo di direttore, ma sarà affiancato da un altro esponente, il cui nome non è ancora stato rivelato. Gli artisti non si accontentano della soluzione e continuano ad esprimere il loro disappunto.
L’inviato Thomas Cardinali di Tag24.it ha raccolto al Teatro Argentina le voci degli di coloro che si sono trovati pronti a manifestare.
Teatro di Roma, cda ratifica De Fusco, artisti in protesta, Scalisi (ArciRoma
L’assemblea per ratificare la nomina di De Fusco è avvenuta il 20 gennaio senza la presenza del presidente Francesco Siciliano e della rappresentante di Roma Capitale, Natalia Di Iorio. Tale decisione ha scatenato la protesta di numerosi esponenti del centrosinistra, tra cui Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, e Miguel Gotor, assessore alla Cultura. Non sono mancati in questo la caso le voci degli artisti, tra cui Vito Scalisi, presidente di Arci Roma:
“L’assemblea di ieri doveva svolgersi nel teatro, eravamo d’accordo con l’assessore Miguel Gotor e Francesco Siciliano, il presidente del Cda del teatro di Roma che ci aveva garantito di poter approfondire questa vicenda che il comune di Roma aveva definito squadrista da parte delle destre al governo. Il dibattito nazionale si è evoluto anche con i commenti della stessa Meloni, la nomina di De Fusco oggi viene sostanzialmente formalizzata e in questo momento la fondazione e il Cda sono riuniti per la formalizzazione. Le persone qui presenti volevano chiedere a Siciliano un dibattito che chiarisse tutti i passaggi e che aprisse la città a un ragionamento sugli spazi pubblici e culturali. Fino a ieri Siciliano era con noi e adesso ci fa trovare la polizia.”
Dunque la nomina di De Fusco, sostenuto da Fratelli d’Italia, ha sollevato polemiche e la protesta degli artisti si è intensificata quando è emerso che il presidente del CDA, Francesco Siciliano, inizialmente favorevole all’assemblea aperta, avrebbe poi chiamato la polizia prima di questa occasione.
D: E’ un doppio gioco da parte del comune? Davanti alla stampa dice una cosa e poi davanti ai fatti concreti un’altra?
R: Lo scenario figurativo rappresenta quello che hai detto.
D: Cosa chiedete al sindaco Gualtieri o all’assessore Gotor?
R: Di aprire un dibattito pubblico sugli spazi culturali di questa città, in un momento in cui la nomina di un direttore voluto dalle destre, che ci sia modo di prendere parola.
Il messaggio degli artisti: “Non vogliamo questo direttore anche per motivi culturali e artistici”
Le voci dei manifestanti evidenziano la loro preoccupazione per una scelta ritenuta “imposta” e il timore di accordi politici che potrebbero influenzare negativamente la gestione artistica del Teatro di Roma. La richiesta principale è di aprire un dialogo pubblico sugli spazi culturali della città, promuovendo trasparenza e coinvolgimento della comunità nelle decisioni che riguardano il Teatro di Roma.
“I cittadini hanno deciso di manifestare qui in questo momento per denunciare non solo quello che è accaduto, ovvero che il direttore del teatro è stato scelto senza il comune di Roma e senza colui che gestisce la proprietà del teatro, ma anche per denunciare il fatto che per l’ennesima volta il PD e chi guida la città ha scelto un accordo con le destre a ribasso, che propone la spartizione di potere, due dirigenti, e che mantiene De Fusco come direttore e questa assemblea non lo vuole anche per ragioni artistiche e culturali.”