Caso Salis, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha lanciato l’allarme sulla dignità dei detenuti in Italia e ha annunciato che il prossimo 2 febbraio incontrerà il padre di Ilaria Salis, un incontro che – ha specificato il presidente – era stato concordato già “da diversi giorni” ma che non era potuto avvenire prima perché era in partenza per l’Ungheria.
Il presidente La Russa è intervenuto durante i lavori dell’Assemblea a Palazzo Madama. Nel corso del dibattito sulla vicenda della giovane maestra italiana detenuta in Ungheria, La Russa ha denunciato la necessità di porsi il problema del rispetto dei diritti dei detenuti anche nel nostro Paese.
Caso Salis, La Russa: “Il problema della dignità dei detenuti ce lo dobbiamo porre anche in Italia”
Un allarme forte quello lanciato dal presidente del Senato, che ha detto di aver visto nel nostro paese scene non molto differenti.
“Il problema riguarda la dignità dei detenuti, che deve stare a cuore a tutti, in Ungheria e in ogni altra parte del mondo, compresa l’Italia, dove io pochi giorni fa ho visto e ho notizia di un sistema non molto dissimile, almeno per gli uomini, un po’ meno per le donne, cioè di guinzaglio e di manette, ma non ai piedi”.
Sono queste le parole del presidente del Senato che ha poi aggiunto, rivolgendosi ai colleghi senatori:
“Credo che il problema anzichè essere incentrato solo su un aspetto ce lo dobbiamo porre anche in Italia”.
La conferenza dei capigruppo del Senato: “La presidente del Consiglio Giorgia Meloni venga a riferire in Aula”
Nel primo pomeriggio si è tenuta la conferenza dei capigruppo delle opposizioni che si è conclusa con la decisione di richiedere un’informativa urgente alla premier Meloni. In mattinata la stessa richiesta è stata avanzata a Montecitorio.
“La nostra concittadina, che si è dichiarata innocente, ha diritto a un giusto processo e deve essere difesa dal più alto livello istituzionale italiano”,
ha affermato Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva, al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.
Sulla stessa linea anche Stefano Patuanelli, presidente dei senatori del Movimento 5 Stelle, che ha dichiarato come sia “doveroso che un premier che ha sempre manifestato amicizia nei confronti di Orban venga a dirci quali possono essere i frutti di questo rapporto privilegiato. Le immagini che abbiamo visto sono drammatiche”.
Il capogruppo del Partito Democratico al Senato, Francesco Boccia ha poi concluso:
“Quel che abbiamo visto fa inorridire ed è inaccettabile per un Paese europeo. Sono metodi fascisti e speriamo che il governo faccia sentire la sua voce”.