Mettere la parola sconfitta come intermezzo tra il Barcellona e Xavi fa stridere e non poco. Perchè la storia dell’attuale tecnico blaugrana (ancora per poco dopo le parole d’addio a fine stagione) come calciatore racconta tutt’altro. Il Xavi calciatore ha scritto pagine irripetibili nel libro di storia del Barcellona, tra trofei vinti ed un centrocampo, insieme a Iniesta e Busquets, tra i più performanti nel panorama calcistico mondiale.

Ma i numeri sono da sempre giudici insindacabili di come le cose proseguono, e da questo punto di vista Xavi non sorride, anzi. L’avventura da tecnico non sta dando i frutti sperati, sono più le critiche che gli applausi, nonostante uno scudetto vinto nella stagione 2022-2023. Il motivo? Le sconfitte. Tante, talmente tante da consegnare al mister l’etichetta di allenatore del Barcellona con più sconfitte a carico.

Barcellona-Xavi, una storia scritta tra le sconfitte

Ebbene sì, le sconfitte di Xavi sulla panchina del Barcellona non sono state poche fino ad ora. Era il 2021 quando la società decise di salutare Ronald Koeman per aprire all’arrivo dell’ex centrocampista in blaugrana. Un ritorno accolto con emozione da parte dei tifosi, che con Xavi erano tornati a sognare un futuro vincente.

Che però non si è materializzato, anzi. Perchè le attuali 122 partite giocate da Lewndowski e compagni non sono state accompagnate da molte vittorie, bensì attingendo dal calice amaro della sconfitta. Quante? Ben 26, contando l’ultimo pesante ko in casa per 5-3 contro il Villareal. Tante per una squadra il cui obiettivo era arrivare ai vertici.

Dall’altra parte Xavi entra nella speciale classifica, tutt’altro che lusinghiera, degli allenatori con più sconfitte a carico. Occupando la prima posizione e superando di fatto Juan José Nogués, fermo a quota 25 ko in 85 incontri nel periodo tra il 1941 e 1944. Scorrendo questa speciale classifica, spiccano anche i nomi di Pep Guardiola e Luis Enrique, entrambi con 21 sconfitte. Ma qui il discorso è diverso, dato che l’attuale tecnico del Manchester City ha racimolato questi ko in 247 partite, l’ex ct della Spagna invece in 181.

A livello di percentuale invece Xavi conta un totale di 21,31% di gare perse con il Barcellona, meno però di Ronald Koeman (23,88%) che ha racimolato 16 sconfitte in 67 match.

La misura è colma

Ci ha provato Xavi, ma non è riuscito a dare alla sua squadra un’impronta tale da poter permettere al Barcellona di lasciare il segno. Lo hanno fatto le tante critiche verso il tecnico, che dopo il match perso contro il Villareal si è sfogato, annunciando l’addio dalla panchina al termine di questa stagione. “Sinceramente non penso che sia stato dato il giusto valore al nostro lavoro – afferma Xavi – o almeno questa è la mia sensazione, e la cosa ha finito per logorarmi. Qui non si tratta di resistere o meno alla pressione: siamo arrivati in uno dei momenti più complicati della storia del club e abbiamo vinto una Liga con 14 punti di vantaggio. Però puoi fare o dire quello che vuoi, il lavoro non viene tenuto nella giusta considerazione, sembra che vogliano convincerti che non vali nulla”. 

Ha alzato bandiera bianca il tecnico, sottolineando come “allenare il Barca diventa spiacevole“. Il totonome è già iniziato. La soluzione interna porta al nome di Rafa Marquez, ma la ricerca potrebbe portare anche verso la Serie A. Il nome è quello di Thiago Motta, che il Barcellona già lo conosce e con i giovani ha mostrato di saperci fare, da capire quale sarà la volontà del tecnico del Bologna che ad oggi ha fatto melina sull’argomento.