Nel corso della notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, si svolse una storica riunione del Gran Consiglio del Fascismo, che segnò un momento decisivo nella storia italiana. L’ordine del giorno che portò alla sfiducia nei confronti di Mussolini fu presentato dal gerarca Dino Grandi e ottenne il sostegno di 19 voti favorevoli e 7 contrari, con un astenuto.

Cosa diceva l’ordine del giorno Grandi?

Il Gran Consiglio del Fascismo, riunito in un momento di estrema sfida, espresse innanzitutto il suo rispetto per gli eroici combattenti e per la popolazione siciliana, evidenziando il coraggio e lo spirito di sacrificio delle Forze Armate italiane. Esaminando la situazione interna ed estera, così come la condotta politica e militare della guerra, il Gran Consiglio proclamò il sacro dovere di difendere a ogni costo l’unità, l’indipendenza e la libertà della Patria.

Affrontando la grave situazione, il Gran Consiglio sottolineò la necessità di un’unità morale e materiale tra tutti gli italiani. Propose quindi il ripristino immediato di tutte le funzioni statali, assegnando compiti e responsabilità alla Corona, al Gran Consiglio, al Governo, al Parlamento e alle Corporazioni, in conformità alle leggi statutarie e costituzionali.

Il Gran Consiglio del Fascismo invitò il Governo a rivolgersi alla Maestà del Re, auspicando che assumesse l’effettivo comando delle Forze Armate terrestri, navali e aeree, conformemente all’articolo 5 dello Statuto del Regno.