Raydium è un market maker automatizzato (AMM) costruito sulla blockchain di Solana il quale condivide la liquidità con il DEX di Serum. Proprio in questa veste rende possibile la negoziazione di asset virtuali tramite i pool di liquidità presenti al suo interno.
A questo servizio ne aggiunge però altri di non minore rilievo, come il farming e lo staking. Si prospetta quindi alla stregua di un protocollo di finanza decentralizzata e lo fa su Solana. Sta quindi traendo beneficio della grande popolarità di quest’ultima, venendo indicato come uno migliori progetti in assoluto costruiti al suo interno.
Raydium: cos’è e cosa si propone
Come abbiamo ricordato in avvio, Raydium è un Automated Market Maker, ovvero una piattaforma permissionless in cui le criptovalute sono scambiate attraverso l’utilizzo di pool di liquidità. Ovvero fondi alimentati da liquidity provider (LP), i quali mettono in deposito i propri token in uno smart contract in cambio di ricompense.
L’AMM di Raydium, però, non è quello classico che sostituisce l’order book degli exchange centralizzati, bensì un ibrido. In pratica, va ad integrare la liquidità di Serum, il principale DEX (Decentralized Exchange) costruito su Solana. All’atto pratico, quindi, Raydium è un AMM collegato ad un order book. Ne deriva per entrambe le piattaforme la possibilità di sfruttare una maggiore liquidità, conferendo loro maggiore stabilità.
Altra differenza sostanziale verso gli AMM classici è da ravvisare nel fatto che i fornitori di liquidità non solo ottengono ricompense, ma possono aggiungervi anche una percentuale sulle commissioni di transazione effettuate all’interno di Serum.
Infine, un’altra caratteristica che fa capire il livello tecnologico di Raydium: la piattaforma va a operare un confronto sui dati disponibili, in sede di swap e sceglie il prezzo più conveniente tra quelli disponibili. Cui si aggiunge la presenza di due nuovi strumenti di rilievo:
- AcceleRaytor, una piattaforma di raccolta fondi chiamata ad affiancare i nuovi progetti in fase di lancio per raccogliere capitali;
- Dropzone, un launchpad per progetti NFT. Al suo interno, artisti e sviluppatori possono raccogliere capitali e costruire una comunità di fan mentre gli investitori possono provare a sfruttare la crescita di prezzo i token non fungibili in offerta.
Proprio alla luce di quanto abbiamo sin qui messo in rilievo, non stupisce eccessivamente l’interesse destato dalla piattaforma sin dal suo debutto.
Il token RAY
Il token utilizzato per le operazioni interne alla blockchain di Raydium si chiama RAY. Il suo utilizzo principale è quello collegato al pagamento delle commissioni di transazione e al finanziamento delle ricompense a favore dei fornitori di liquidità e degli staker. In particolare, ogni volta che un trader scambia criptovalute utilizzando un pool di liquidità di Raydium, i liquidity provider sono ricompensati con una commissione dello 0,03% in RAY.
Alla funzione di utilità, il token mixa quella di governance. Chi lo detiene, infatti, è rivestito della facoltà di partecipare alle decisioni che sono prese in relazione allo sviluppo di Raydium. Un fattore destinato a conferire la tanto agognata decentralizzazione alla piattaforma.
Per quanto riguarda la tokenomics, per RAY è prevista un’offerta limitata a 555 milioni di esemplari. Ne consegue un carattere deflattivo del token, destinato a favorirne la quotazione nel lungo termine.
Le prospettive di Raydium
Al momento, Raydium si trova al 142° posto nella classifica di CoinMarketCap. Una posizione la quale sembra destinata a migliorare notevolmente, considerato che RAY si trova nel mezzo di una impetuosa fase di crescita.
Nel corso degli ultimi sette giorni, infatti, ha collezionato un +25,56% che è il segnale più evidente della crescita di interesse degli investitori. Un interesse del resto giustificato dalle caratteristiche tecnologiche che abbiamo evidenziato nella nostra analisi. Non resta quindi che seguire l’evoluzione del prezzo di Raydium nel corso dei prossimi giorni per capire meglio se si tratti di una vera e propria bull run.