Al termine della sfida contro il Villarreal, Xavi Hernandez ha annunciato l’addio al Barcellona al termine della stagione. L’allenatore blaugrana, che ha scritto la storia da giocatore e ha contribuito alla vittoria di una Liga e di una Supercoppa Spagnola, è tornato a parlare dei motivi che lo hanno spinto a prendere questa decisione. Osannato al momento del suo arrivo, Xavi Hernandez sta vivendo un momento difficile al Barcellona e la società catalana potrebbe anche decidere di procedere con l’esonero delle prossime settimane. E tra poco più di venti giorni ci sarà la sfida contro il Napoli degli ottavi di finale di UEFA Champions League

Xavi: “Al Barcellona sembra di rischiare la vita ogni giorno”

Dopo l’annuncio dell’addio la prossima estate, Xavi Hernandez è tornato a parlare in conferenza stampa. Lo ha fatto alla vigilia contro l’Osasuna, gara della ventesima giornata del campionato spagnolo. I blaugrana hanno undici punti di svantaggio (ma con una partita in meno) dal Girona capolista. Una situazione difficile ne LaLiga, come quella vissuta in Supercoppa Spagnola prima e in Copa del Rey poi. Il Barcellona di Xavi Hernandez ha perso in maniera netta la finale contro il Real Madrid ed è stato eliminato per mano dell’Athletic Bilbao nei quarti di finale della coppa nazionale.

Intervenuto in conferenza stampa, lo spagnolo ha raccontato le difficoltà di essere l’allenatore del Barcellona. L’ex bandiera e capitano ha anche svelato un retroscena, un discorso con l’attuale allenatore del Manchester City Pep Guardiola:

Ti fanno sentire inutile ogni giorno. Parlando con Pep Gardiola me l’aveva già detto. Poi ho visto Luis Enrique soffrire. Dobbiamo riflettere, abbiamo un problema. Sembra che rischi la tua vita in ogni momento, per questo dico che non è piacevole. Il livello del nostro calcio non è quello giusto, ecco perché ho deciso di non continuare. Sono arrivato qui in uno dei momenti più difficili della storia del club e penso che il nostro lavoro non sia valutato abbastanza. All’inizio della stagione avevo già deciso. Sono rimasto sorpreso dai messaggi e dalle chiamate. Molti giocatori sono venuti a parlarmi personalmente. Ciò che conta di più per me è la qualità umana. Ci sono calciatori che mi hanno fatto commuovere“.

Nonostante l’addio ormai certo, Xavi è tornato sulla sua avventura. Tra le note liete ci sono sicuramente la vittoria della Supercoppa Spagnola e della Liga. E lo spagnolo ha anche lanciato un avvertimento al suo successore:

Non è perché non posso sopportare la pressione. Siamo arrivati ad uno dei momenti più difficili della storia del club. Ci sono ancora due titoli in gioco e la situazione è difficile. La Champions League ci dà particolari stimoli. La decisione è arrivata perché qualunque cosa tu faccia, il lavoro non sarà mai apprezzato abbastanza. Quando sono venuto qui, ho detto quello che pensavo. Quando ho detto che eravamo in costruzione i giornalisti mi hanno massacrato. Ho anche detto che non abbiamo il Barca del 2010. Non escludo di tornare, sarò a disposizione per tutto ciò di cui hanno bisogno, ma ora penso che non abbiano bisogno di me. Il mio lavoro non è stato molto apprezzato. Succederà tutto questo anche a lui, questo è il problema. Il mio consiglio è di essere se stesso e non farsi influenzare. Il mio sogno era allenare il Barcellona e vincere, ed è stato raggiunto. Ho la coscienza pulita, ho fatto il meglio per il club“.

I possibili successori

Appresa la notizia della separazione da Xavi Hernandez, il Barcellona sta già lavorando per trovare un sostituto. Il sogno del presidente Johan Laporta è Luis Enrique. L’ex commissario tecnico spagnolo, però, è sotto contratto con il Paris Saint-Germain. Tra le soluzioni in linea con la filosofia del club ci sarebbero i nomi di Thiago Motta del Bologna e Imanol Alguacil della Real Sociedad. Entrambi, infatti, stanno facendo ottime cose alla guida dei rispettivi club.

Più defilato, ma pur sempre da tenere in considerazione, il nome di Jürgen Klopp. Il tedesco, che lascerà il Liverpool al termine della stagione, è un profilo che piace tanto. L’ex Borussia Dortmund, però, ha manifestato l’intenzione di prendersi un anno sabbatico, quindi si dovrà lavorare per provare a convincerlo. Quasi impossibile, infine, un ritorno in blaugrana di Pep Guardiola: lo spagnolo è legato al Manchester City fino al 30 giugno 2025.