Alla soglia dei 90 anni, Sandra Milo ha posato per la copertina del magazine Flewid nel 2020. Le fotografie, realizzate da Chiara Meierhofer Muscarà, la ritraevano senza veli in quattro diverse copertine, con l’intento di celebrare la bellezza senza tempo e senza età. Questo progetto mirava ad esltare la naturalezza, allontanandosi dagli ideali di perfezione e giovinezza a tutti i costi.

Sandra Milo aveva deciso di tornare a posare per delle foto in occasione del Pride Month, sostenendo i valori dell’unicità e dell’inclusività. L’intento era ribadire che ogni forma di amore dovrebbe essere libera di esprimersi senza discriminazioni e giudizi. Tuttavia, le immagini scattate da Matteo Basilé per Flewid avevano suscitato alcune polemiche.

Sandra Milo rifatta? Il pentimento dell’attrice

L’attrice rispose personalmente alle critiche, condividendo un messaggio ricevuto da un detrattore che l’aveva accusata di essere un’egocentrica novantenne, tutta rifatta e piena di filtri, suggerendo che avrebbe dovuto limitarsi a interpretare ruoli più consoni alla sua età avanzata.

Sandra Milo reagì con fermezza, sottolineando il fraintendimento del messaggio di body positivity del progetto. Difese se stessa e la terza età, affermando che l’anzianità non è una condizione da subire passivamente o da nascondere come una vergogna, ma piuttosto una fase della vita che, se vissuta bene, può essere una gran bella stagione.

Per quanto riguarda la chirurgia estetica però, in una successiva intervista, la musa di Fellini rivelò di essersi pentita per averne abusato:

Penso sia meraviglioso avere per tutti la possibilità di migliorarsi per sentirsi bene. Purtroppo noi donne siamo perfezioniste, quindi sempre più spesso si vedono interventi di ritocco multipli, operazioni così violente da far perdere quella morbidezza dei lineamenti rendendola non più attraente. Venticinque anni fa cominciai a sottopormi alla chirurgia estetica, ma un intervento in particolare venne malissimo. Oggi non lo rifarei, sono pentita. Credo siano più opportuni piccoli interventi che non stravolgano l’espressione e lascino trasparire la spiritualità di uno sguardo.