I cinque figli di Silvio Berlusconi, nel processo a carico dell’ex olgettina Giovanna Rigato, si sono costituiti parte civile. Gli eredi dell’ex premier hanno deciso di non ritirare la querela dopo la morte del padre, come avrebbero potuto fare. A darne notizia è stata oggi l’Agi, dopo averlo appreso da alcune fonti legali.

Processo per tentata estorsione contro l’ex olgettina Rigato: il ruolo dei figli di Berlusconi

In questo momento Giovanna Rigato, una delle cosiddette ex “olgettine”, si trova al centro di un processo per tentata estorsione nei confronti del leader di Forza Italia Berlusconi. Secondo le accuse, la donna avrebbe cercato di estorcere un milione di euro all’ex Presidente del Consiglio ed imprenditore, scomparso all’età di 86 anni lo scorso 12 giugno.

I figli del Cavaliere, Piersilvio, Marina, Barbara, Eleonora e Luigi, assistiti dall’avvocato Giorgio, hanno deciso di non ritirare la querela e di andare avanti con il processo, costituendosi parte civile. La notizia è stata diffusa oggi, martedì 30 gennaio 2024, da Agi.it.

Gli eredi di Berlusconi dunque, insieme al loro legale, hanno scelto di non fare alcun passo indietro, ma anzi di proseguire. Dopo la morte del padre, i cinque figli avrebbero potuto ritirare la querela contro la donna ma hanno deciso di non farlo.

Giovanna Rigato è accusata di aver chiesto a Silvio Berlusconi nel 2007 una somma pari a un milione di euro durante un loro incontro a villa San Martino ad Arcore, località in provincia di Monza. La donna avrebbe avanzato questa richiesta in cambio del suo silenzio ai processi che all’epoca vedevano al centro l’ex premier.

Il riferimento era a quanto succedeva nei famosi festini nella villa di proprietà del fondatore di Forza Italia. Questi festini erano stati al centro di un procedimento giudiziario dal quale poi il politico era uscito assolto.

Secondo quanto riferito sempre da Agi, Rigato, ex concorrente del programma televisivo Grande Fratello, risultava già essere beneficiaria di una somma di denaro che l’ex premier versava mensilmente alle ragazze invitate alle serate ad Arcore.

Il processo in corso

Oggi c’è stata la terza udienza del processo contro l’ex olgettina. Le prime due si erano tenute quando Silvio Berlusconi era ancora in vita. Il Cavaliere tuttavia non si era presentato per problemi di salute. A questo terzo appuntamento i figli di Berlusconi Piersilvio, Marina, Barbara, Eleonora e Luigi si sono costituiti parte civile.

Questa mattina, secondo quanto riportato sempre dall’agenzia Agi, è stato sentito un cittadino inglese in qualità di testimone. L’uomo, secondo quanto emerso, avrebbe accompagnato la donna ad Arcore quando lei avrebbe presumibilmente tentato di estorcergli un milione di euro.

Egli, sentito in tribunale, ha riferito di aver accompagnato la donna ma alla fine l’incontro sarebbe saltato per motivi non meglio precisati.

Secondo ciò che è stato riferito inoltre, durante la deposizione di tale uomo – che oggi lavora nel settore finanziario a Londra, in Inghilterra –, è emersa la presenza di un documento manoscritto, all’interno del quale si capirebbe l’intenzione dell’ex Presidente del Consiglio e fondatore di Forza Italia di attribuire un prestito alla donna.

Il 17 aprile 2024 si terrà la prossima udienza. In quella occasione verrà ascoltato un testimone indicato dal legale della famiglia Berlusconi. Egli potrebbe fornire preziosi indicazioni in merito a quanto sembra essere avvenuto nel 2007 nella villa del Cavaliere ad Arcore.

Per il momento il processo è in corso e l’ex olgettina Giovanna Rigato risulta essere formalmente accusata di tentata estorsione. Sarà poi il giudice, una volta sentiti tutti i testimoni e dopo aver raccolto i vari elementi disponibili, a stabilire l’innocenza o la colpevolezza della donna.

L’esperto incaricato del tribunale poi, qualora dovesse definire colpevole di tentava estorsione l’ex concorrente del Grande Fratello, potrebbe stabilire anche una eventuale pena.