Il processo di Ilaria Salis si farà in Ungheria. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani uscendo da Palazzo Chigi. Il segretario di Forza Italia ha voluto però ribadire che si farà di tutto affinché vengano rispettate le norme europee.
Tajani parla del caso Salis: “Processo si fa in Ungheria”
“Possiamo intervenire per far sì che ci sia il rispetto del trattamento del detenuto e questo è quello che abbiamo fatto appena siamo stati informati” afferma il ministro degli Esteri Tajani parlando del caso Salis, la 39enne detenuta in Ungheria per aver aggredito due esponenti di estrema destra. La presidente del Consiglio Meloni è ovviamente informata sui fatti.
Il vicepremier afferma che il nostro Paese farà di tutto affinché siano garantiti tutti i diritti del detenuto. “Se non c’è detenzione ai domiciliari della detenuta non si può chiedere il trasferimento in Italia” ribadisce Tajani.
Il confronto con il ministro degli Esteri ungherese
Tajani afferma di aver avuto giorni fa un confronto con il ministro degli Esteri ungherese ed ha chiesto che il governo vigili sul rispetto dei diritti degli imputanti sulla base delle norme comunitarie: “Possiamo fare pressione su questo” dice il vicepremier “la Farnesina ha reso note le nostre richieste“.
Il ministro degli Esteri ha poi reso noto che l’ambasciatore italiano in Ungheria è a colloquio con il ministro della Giustizia a Budapest. Tajani ha detto che anche i famigliari di Salis sono in Ungheria e che che sono andati a trovarla in carcere.
Per Tajani bisogna stare attenti a non ottenere l’effetto contrario: “Cioè che per fare casino in Italia si peggiora la situazione, il rischio è che il giudice, sottoposto a pressioni di tipo politico nostro, esterno, non so come reagisce”.