Bonus chirurgia estetica 2024: tra agevolazioni IRPEF, IVA e certificato medico. Sono state molte le domande ricevute che sollevano il problema delle agevolazioni previste per la chirurgia estetica applicata all’aspetto fisico o ai motivi di salute.
In molte circostanze, gli interventi di chirurgia estetica sono diretti a portare benefici alla salute, come ad esempio rifare il setto nasale per eliminare le complicanze dovute a problemi di respirazione e molti altri casi, frutto anche di incidenti sul lavoro, in casa, stradali e così via.
Purtroppo, gli interventi di chirurgia non sono accessibili a tutte le persone; i costi elevati non agevolano l’accesso alle diverse tipologie di interventi. Pertanto, analizziamo nel dettaglio quali sono le agevolazioni IRPEF e IVA applicate sulle spese sostenute, ma affronteremo anche i casi in cui il certificato medico aiuta a risparmiare belle somme di denaro.
Bonus chirurgia estetica 2024
Devi sapere che diversi interventi di chirurgia estetica possono rientrare nel plafond delle spese sanitarie riconosciute dal SSN. A riguardo, si precisa sin da subito che, il legislatore, nella circolare n. 14/E del 2023, ha fornito chiarimenti in merito agli oneri detraibili ammessi all’agevolazione fiscale.
Secondo quanto riportato dall’Agenzia delle Entrate, per le spese chirurgiche si intendono quelle direttamente imputabili a interventi chirurgici veri e propri, compresi quelli di piccola chirurgia, che possono essere eseguiti anche in day hospital (sede ambulatoriale) da parte di un medico chirurgo, con anestesia locale e senza necessità di alcuna degenza.
Il contribuente può portare in detrazione le spese sostenute per interventi chirurgici ritenuti necessari:
“Per un recupero della normalità sanitaria e funzionale della persona ovvero per interventi tesi a riparare inestetismi, sia congeniti sia talvolta dovuti ad eventi pregressi di vario genere (es: malattie tumorali, incidenti stradali, incendi, ecc.), comunque suscettibili di creare disagi psico-fisici alle persone”.
È possibile portare in detrazione anche le spese per l’intervento di metoidioplastica per l’adeguamento dei caratteri sessuali, a condizione che si soddisfino i requisiti normativi.
Quali sono le spese sanitarie detraibili?
È importante notare che nelle agevolazioni fiscali rientrano le spese sanitarie detraibili di seguito elencate:
- “le spese direttamente inerenti all’intervento, quali quelle sostenute per l’anestesia, per l’acquisto del plasma sanguigno o del sangue necessario all’operazione, eccetera. Se tali spese sono certificate da più documenti di spesa, la detrazione spetta per l’intera spesa a condizione che il collegamento delle diverse spese con l’intervento chirurgico si evinca dai documenti di spesa o sia attestato dalla struttura sanitaria mediante integrazione dei predetti documenti o mediante documentazione aggiuntiva;
- le spese o le rette di degenza e quelle di cura, anche se non connesse a un intervento chirurgico. Nelle rette di degenza detraibili si possono includere anche le differenze di classe, relative, per esempio, alla presenza o meno del bagno in camera. Sono invece da escludere le spese relative a servizi extra (per esempio, le spese di pernottamento di congiunti del malato, gli addebiti per apparecchio telefonico o televisivo installato nella stanza di ricovero, per l’aria condizionata, eccetera);
- le spese relative al trapianto di organi, comprese quelle necessarie a trasferire (anche dall’estero) l’organo da trapiantare sul luogo dell’intervento. Per essere ammesse alla detrazione, tuttavia, è necessario che le relative fatture siano intestate al contribuente che sostiene le spese e non alla struttura o al medico che esegue l’intervento”.
Esenzione IVA, Detrazione o deduzione per le spese degli interventi di chirurgia?
Secondo quanto si legge nella guida per le agevolazioni fiscali sulle spese sanitarie rilasciata dall’Agenzia delle Entrate, per gli interventi di chirurgia estetica viene riconosciuta una detrazione dall’Irpef del 19% della spesa sostenuta, per la parte eccedente l’importo di 129,11 euro (la cosiddetta franchigia).
In alcuni casi, invece della detrazione dall’imposta lorda, è possibile fruire di una deduzione dal reddito complessivo.
Per quanto riguarda l’esenzione IVA per la chirurgia estetica, non è generalizzata a tutte le tipologie di interventi chirurgici estetici, ma è subordinata dalla presenza di specifiche prestazioni sanitarie di chirurgia estetica volte a diagnosticare o curare malattie, o a tutelare e ristabilire la salute fisica e psichica. Per fruire dell’esonero dell’IVA, è indispensabile che le finalità terapeutiche siano correlate da un certificato medico.
Infine, per portare in detrazione la spesa per le prestazioni chirurgiche, è necessario presentare la ricevuta fiscale o fattura regolarmente versata con mezzi tracciabili di pagamento, rilasciata dall’ospedale, dalla quale risultano le spese sanitarie sostenute per l’intervento chirurgico.