Mohandas Karamchand Gandhi incontrò il suo tragico destino il 30 gennaio 1948. La sua visione di un’India libera e unita, basata sui principi di non violenza e tolleranza, era diventata un faro di speranza per milioni di indiani. Il momento dell’assassinio, avvenuto per mano di Nathuram Godse mentre Gandhi saliva le scale della Birla House per un incontro di preghiera, segnò un momento cruciale nella storia indiana, un atto che avrebbe cambiato per sempre la dinamica politica e sociale del paese.
Chi era Nathuram Godse
Nathuram Godse, l’uomo dietro l’omicidio di Gandhi, era un nazionalista indù con una storia complessa e contraddittoria. Inizialmente un ammiratore di Gandhi, le sue idee cambiarono drasticamente nel tempo. Questa trasformazione fu influenzata da diversi fattori, tra cui il suo coinvolgimento con gruppi estremisti come l’Hindu Mahasabha e il Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS). L’opposizione di Godse alle politiche di Gandhi, in particolare il suo sostegno alla coesistenza pacifica con la comunità musulmana e la promozione di una lingua nazionale unificata, lo portò infine a compiere il tragico assassinio.
Infanzia e formazione di Nathuram Godse
Nathuram Godse nacque il 19 maggio 1910 a Baramati, nel distretto di Pune. La sua infanzia fu trascorsa in una famiglia ortodossa di Brahmini, dove ricevette un’educazione tradizionale prima di essere esposto a nuove idee a Pune. Tuttavia, la sua carriera accademica prese una svolta quando fallì l’esame di immatricolazione, portandolo ad abbandonare la scuola e a intraprendere un percorso diverso.
Lo sviluppo politico e ideologico
L’adesione di Godse al movimento nazionalista indù fu significativa nella sua formazione politica. Dopo essersi trasferito a Ratnagiri nel 1929, entrò in contatto con figure chiave come Vinayak Damodar Savarkar, un’influenza determinante nel suo passaggio da seguace di Gandhi a critico aspro delle sue politiche. La sua partecipazione attiva in organizzazioni come l’Hindu Mahasabha e il RSS, così come la sua carriera giornalistica e la formazione della Hindu Rashtra Dal, furono pietre miliari nel suo viaggio ideologico.
L’età post-indipendenza e il contesto politico
Dopo l’indipendenza dell’India nel 1947, la nazione si trovava a un bivio storico. La leadership di Gandhi e la sua visione di una nazione unita fronteggiavano sfide significative, tra cui la spartizione con il Pakistan e le crescenti tensioni interreligiose. La decisione di Gandhi di intraprendere uno sciopero della fame per promuovere la pace e la tolleranza fu un punto di svolta, portando alla firma di un accordo tra le comunità induista, musulmana e sikh.
La divisione dell’India britannica e la nascita di India e Pakistan furono segnate da violenze e migrazioni di massa basate su linee religiose. Questo periodo di conflitto è stato descritto come un genocidio reciproco e ha lasciato cicatrici indelebili nella psiche collettiva del subcontinente. Le politiche di Gandhi per la convivenza pacifica tra induisti e musulmani, come la sua insistenza sul pagamento dei fondi al Pakistan nonostante la guerra in Kashmir, furono viste da alcuni come un tradimento degli interessi indù.
L’assassinio di Gandhi per mano di Nathuram Godse
Il 30 gennaio 1948 segnò un punto di svolta nella storia dell’India con l’assassinio di Mahatma Gandhi, leader iconico del movimento per l’indipendenza dell’India. L’attentato avvenne alla Birla House di Nuova Delhi: qui, Nathuram Godse, un estremista indù, si avvicinò a Gandhi, che era accompagnato dai suoi nipoti Manuben e Abha, e sparò fatalmente a bruciapelo.
Il processo e le conseguenze giuridiche
Dopo l’assassinio, Godse fu rapidamente catturato e processato all’Alta Corte del Punjab, a Shimla. La sua confessione e le successive procedure legali culminarono con la condanna a morte il 15 novembre 1949. Nonostante le richieste di clemenza dei figli di Gandhi, Manilal e Ramdas, basate sulle convinzioni pacifiste del padre, la sentenza fu comunque eseguita.
L’eredità di Nathuram Godse
L’assassinio di Gandhi da parte di Nathuram Godse ha generato un’ondata di ripercussioni nel panorama politico e sociale dell’India. Da un lato, gruppi come l’Hindu Mahasabha e il RSS furono messi sotto accusa e soggetti a scrutini intensi. Dall’altro, in tempi più recenti, si è assistito a un tentativo di riscrittura della storia, con Godse ritratto come un patriota in alcune opere culturali.
La glorificazione di Nathuram Godse ha visto la costruzione di templi e la creazione di memoriali in suo onore. Questo culto crescente riflette una mutazione nella percezione pubblica di Godse, da assassino condannato a figura quasi mitica per alcuni segmenti dell’estremismo indù.
L’attuale clima politico in India, sotto la leadership del primo ministro Narendra Modi, evidenzia una tendenza verso un nazionalismo indù più forte. Questo cambiamento si riflette nell’adozione di leggi controverse e nella rivalutazione di figure storiche come Godse.