Le immagini di Ilaria Solis in catene e manette in un tribunale di Budapest hanno sollevato un prevedibile vespaio di polemiche. La gravità della situazione sembra aver finalmente smosso anche la politica italiana, con il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha convocato domani l’ambasciatore ungherese a Roma.

Monta, come detto, anche la polemica politica e Giuseppe Conte (M5S) critica il governo di Meloni: “Un’italiana in catene e manette, Meloni metta fine a questa vergogna“.

Caso Ilaria Salis, le polemiche agitano i partiti e Tajani chiama l’ambasciatore ungherese

I tempi della diplomazia e della giustizia spesso non coincidono con le richieste da parte delle persone coinvolte, specie quando si tratta di detenzione all’estero. E’ il caso di Ilaria Salis, in un carcere ungherese perché un anno fa avrebbe aggredito durante una manifestazione alcuni manifestanti neonazisti.

Se i genitori chiedono da tempo maggior attenzione da parte della politica (e il padre di Iliaria ha scritto anche alla premier Meloni), questa sembra oggi derivare dalle immagini della ragazza in un tribunale di Budapest, scortata in manette e catena. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto al segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia di convocare l’ambasciatore di Ungheria a Roma.

E’ il primo passo per una formale protesta ma il tutto potrebbe risolversi con una telefonata fra la premier Meloni e quello ungherese Orbàn. Anche l’ambasciatore italiano in Ungheria contatterà il ministro degli Esteri ungherese.

Nel frattempo, Giuseppe Conte e Matteo Renzi parlano senza termini di vergogna per come il caso di Salis sia stato gestito dal governo italiano. Renzi, nell’editoriale di domani per “Il Riformista” ha scritto:

Giorgia deve chiamare Orban, subito. È inaccettabile che una ragazza italiana, Ilaria Salis, sia tenuta ammanettata al guinzaglio come un cane in un carcere ungherese. Noi non sappiamo se la Salis sia colpevole: sappiamo che gli ungheresi devono rispettare la dignità dell’uomo. E non lo stanno facendo. E chi sta zitto è complice di una evidente violazione dello Stato di diritto.

Sulla stessa linea d’onda Conte, che chiede come le opposizioni un passo ufficiale di Meloni:

Giorgia Meloni, non ci interessa che Orban sia un suo caro amico, bisogna agire con la massima determinazione e alzare la voce. Gli amici e alleati politici vengono dopo gli italiani, i loro diritti, la loro dignità. Bisogna mettere fine a questa vergogna, ora.