Pensioni aumento definitivo nel 2024. I trattamenti economici previdenziali sono stati adeguati al 5,4%, a partire dal 1° gennaio 2024. Si tratta di un aumento rilasciato in via preliminare, ma che con buona probabilità, visto l’andamento del caro vita, rischia di diventare definitivo. I primi dati forniti dall’ISTAT per il 2023, in via preliminare, hanno rilevato una variazione media dei prezzi al consumo attestata al 5,7%.
L’Istituto, nella circolare n. 21 pubblicata il 25 gennaio 2024, ha chiarito l’assenza di eventuali conguagli applicabili per l’anno corrente; pertanto, l’importo della rivalutazione riconosciuta dal mese di gennaio pare sia destinato a diventare un valore definitivo. Vediamo insieme di quanto aumentano in via definitiva le pensioni degli italiani nel 2024.
Pensioni 2024: aumento definitivo
In linea generale, quando si parla di perequazione automatica, il discorso verte sull’adeguamento delle pensioni all’indice ISTAT, applicato prima in via provvisoria, per poi passare in via definitiva con il riconoscimento di eventuali conguagli. In sostanza, la perequazione è un valore condizionato dall’indice di inflazione annuo.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), nel comunicato stampa del 27 novembre 2023, ha anticipato l’adeguamento all’inflazione pari al +5,4% delle pensioni dal 1° gennaio 2024, calcolato sulla base della variazione percentuale registrata negli indici dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 7 novembre 2023.
In base al comunicato, l’ISTAT ha fornito i dati preliminari della variazione dei prezzi al consumo, recepiti dal MEF, il quale ha convalidato l’adeguamento dei trattamenti economici previdenziali al 5% a partire da gennaio 2024.
Quanto è l’aumento delle pensioni nel 2024?
Nella Gazzetta Ufficiale del Decreto Ministeriale è stato confermato l’aumento del 5% e la presenza di una rivalutazione straordinaria del 2,7% per gli assegni minimi. Per quanto riguarda l’aumento delle pensioni, viene registrato un adeguamento delle minime a 598 euro e di 524 euro per gli assegni sociali, e, considerando la rivalutazione straordinaria, a 614,78 euro.
Come verranno rivalutate le pensioni nel 2024?
A partire dal 1° gennaio 2024, le pensioni sono assoggettate all’indice definitivo del +5,4%, che seguirà. Non tutti i trattamenti riceveranno la medesima rivalutazione del 5,4%, poiché varia in base alle fasce di appartenenza identificate per l’assegno oggetto di adeguamento. Tuttavia, solo per quelle fino a 5 volte l’importo del trattamento minimo si registra una rivalutazione piena.
La rivalutazione viene applicata su sei fasce reddituali di seguito elencate:
- 100% fino a 4 volte il trattamento minimo;
- 85% da 4 a 5 volte il trattamento minimo;
- 53% da 5 a 6 volte il trattamento minimo;
- 47% da 6 a 8 volte il trattamento minimo;
- 37% da 8 a 10 volte il trattamento minimo;
- 22% oltre le 10 volte il trattamento minimo.
Dal questo quadro appare chiaro che coloro che rientrano nella fascia delle “pensioni d’oro”, ovvero con una rendita di oltre 5.600 euro, ricevono una ridimensione della rivalutazione del 1,9% (meno di un quarto).
Secondo quanto riportato da pensionioggi.it, la rivalutazione definitiva ha permesso all’INPS di riconoscere per il trattamento minimo di pensioni nel FPLD una maggiorazione straordinaria pari al 2,7%. In breve, l’assegno minimo di 598,61 euro salirà a 614,78 euro al mese.
Per quanto riguarda, invece, il minimale giornaliero da assoggettare a contributi, viene registrato un aumento a 56,87€, nella misura al 9,5% di 598,61€. Il minimo giornaliero per 26 giornate (stipendio minimo contributivo mensile) si attesta intorno a 1.478,62 euro. Facendo registrare un aumento pari a 31,60 euro sul minimo giornaliero delle retribuzioni convenzionali, nonché un rialzo a 8,53 euro per il minimale orario (40 ore settimanali) in regime di part time.
Manca poco che io mi senta in debito con l’INPS per la oensione che prendo: poco più di 50 euro al giorno,con due specializzazioni parauniversitarie (per alunni portatori di handicaps psicofisici e per i bambini sordomuti e sordastri)+ tutti i corsi,gli aggiornamenti,gli studi che in insegnamento di questo tipo rappresenta.Sono stata docente presso l’Accademia Naz.Statale d’Arte Drammatica Silvio D’ Amico,sono stata una delle assistenti del Prof.Scuri Direttore degli Istituti per sordomuti di Roma e Napoli,ho insegnato in Scuola Speciale,nella classe per bambini con seri problemi d’ulivo,ho insegnato in classe,sono logopedista(senza laurea),sono starà insegnante di sostegno….NON MI HANNO RICONOSCIUTO LA VALENZA DI OGNI SERVIZIO SPECIALE (DOPPIO ANNO),MA SOLO 1/3,NEL TEMPO L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO HA DOVUTO RICOPRIRE DOPPIO RUOLO: IL SUO + QUELLO DELLA CLASSE DI APPARTENENZA DELL’ALUNNO CON PROBLEMI
….INCREDIBILE GENIALITÀ ,DATO CHE L’INSEGNANTE DI SOSTEGNO VIENE ASSEGNATA SU 4 ALUNNI,MA DI 4 CLASSI DIVERSE…OTTIMO MEZZO PER LO STATO DI RISPARMIARE SOLDI IN CASI DI ASSENZA DELL’INSEGNANTE DI CLASSE,MA A DANNO DEGLI ALTRI 3 ALUNNI CHE RIMANGONO SENZA INSEGNANTE ….ED IMMAGINATE SE SI TRATTA DI BAMBINI CON HANDICAPS GRAVI!!!!
E mi sento pure dire dai giovani che io ho avuto la pensione e loro non ci arriveranno…come se io non l’avessi sudata.E che dire se io mi faccio la tinta e la messa in piega dal parrucchiere?Costa molto di più di un’ora di lezione di un professore.E che dire dei SIGNORI DELLA POLITICA CHE SEMBRANO NASCERE COME FUNGHI,CHE PRENDONO STIPENDI DA NABABBI,ANCHE SENZA TITOLO DI STUDIO,O SE MI È PERMESSO, SENZA MERITO( CIOÈ SENZA ALCUN CONCORSO)?
E VORREI SAPERE SE DAL 2008,ANNO IN CUI SONO ANDATA IN PENSIONE,CHI COME ME LO È ANDATO IN QUALITÀ DI POLITICO,NON ABBIA AVUTO FIOR DI RIVALUTAZIONE.IO IN 16 ANNI HO AVUTA RIVALUTATA LA MIA PENSIONE DI E.100.
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Correggo: bambini con gravi problemi di udito…(il sistema mio cellulare scrive liberamente le parole che ha in memoria sulla base della radice di un vocabolo che mi accingo a scrivere…per questo è venuto fuori ” ulivo” invece di “udito”)