C’è stato un momento storico in cui il tennis in Italia continuava a sfornare talenti. Poi anni incolore e adesso l’apice di questo sport per la nostra Nazionale. Gianni Ocleppo sa bene di cosa stiamo parlando. Ex tennista, nel corso della sua carriera ha raggiunto il trentesimo posto nella classifica mondiale e ha dedicato tutta la sua vita alla sua più grande passione: lo sport, prima da giocatore, poi da allenatore e commentatore televisivo. Il punto più alto del suo percorso lo ha raggiunto con la vittoria del torneo di Linz nel 1981. Per commentare la vittoria di Sinner agli Australian Open, Ocleppo è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Sinner vince gli Australian Open, Ocleppo a Tag24
Che Sinner fosse cresciuto e maturato in maniera esponenziale era chiaro a tutti. Che potesse dare filo da torcere a chiunque lo aveva già dimostrato negli ultimi mesi nei tornei indoor. Ma che ha 22 anni riuscisse addirittura a vincere il suo primo Slam, in questo modo, riportando in Italia un Australian Open, forse fino a qualche tempo fa, non se lo sarebbe immaginato neanche lui. Con una partita straordinaria, tesa e difficilissima invece Jannik ha alzato il trofeo. Contro Medvedev non era semplice. Lo scoglio più difficile da superare poteva essere la semifinale contro Djokovic. Eppure Sinner l’aveva superato agevolmente, salvo poi trovarsi sotto di 2 set contro il russo. Avrebbe potuto perdere la testa e la concentrazione, l’altoatesino, e invece è venuto fuori ribaltando il risultato e conquistando la Coppa. Per commentare il trionfo di Sinner agli Australian Open, l’ex tennista Ocleppo è intervenuto a Tag24.
Traguardo storico raggiunto da Sinner: qual è stato il momento di svolta e quando ha capito che avrebbe potuto farcela?
“In tutto il torneo Jannik ha giocato sempre molto bene e ha dimostrato di aver fatto dei progressi impressionanti dal punto di vista fisico, tecnico e mi riferisco soprattutto al servizio, e anche mentale. Già era forte, ma adesso lo è ancora di più. Grazie alla sua tenacia, alla sua volontà, e a tutto il suo team, negli ultimi sei mesi ha messo a punto una serie di miglioramenti che ieri gli hanno consentito di vincere in maniera assolutamente meritata. Sotto due set a zero contro Medvedev non era semplice, ma lui non ha perso la testa e anche sul 2-2, al quarto set, ha dimostrato grande concentrazione. Questo Slam mancava in Italia dal 1976, era davvero troppo. Ora si apre una nuova era, perché questo è solamente il primo ma ne seguiranno senza dubbio altri”.
A proposito della tenuta mentale, ieri grandissima prova da parte di Sinner che però, nei primi due set, ha sbagliato anche palle piuttosto semplici. Merito di Medvedev oppure c’era agitazione per la prima finale di Jannik?
“Io direi che il fattore ‘prima finale in uno Slam’ non lo possiamo sottovalutare. La tensione, anche in un giocatore freddo come lui, ha fatto sì che entrasse in campo contratto. Nella prima parte non è riuscito a far partire i colpi come avrebbe dovuto, e come d’altronde è riuscito a fare anche nella semifinale contro Djokovic. Ci sta, questo ragazzo è molto giovane. Ieri però ha dimostrato di essere più forte del russo perché gli ha regalato quasi due set e poi gli ha dato un 3 a 0. Alla lunga è venuto fuori e ha vinto”.
Più forte di Medvedev, se la gioca con Djokovic, dove può arrivare questo ragazzo?
“Andiamo piano e aspettiamo. Djokovic nella sua carriera ha vinto 24 Slam, 40 ATP Masters 1000. Non facciamo paragoni, non ce n’è bisogno, ma adesso come adesso, se dovessi scommettere lo farei su Sinner. Vedremo cosa succederà a Parigi, sulla terra battuta sarà diverso e si riprenderà anche Nadal. La stagione però è iniziata benissimo”.
E questo è un bel volano anche per tutto il movimento in Italia…
“Il tennis è il secondo sport in Italia, dietro solo al calcio che è un mondo a parte e fa storia a sé. Il pallone fa parte della nostra cultura, ma concordo che Sinner possa essere un volano importantissimo per tutto il movimento. Tanti ragazzi si iscriveranno alle scuole federali e questo farà sì che potremmo avere un’ampia superficie su cui poter lavorare e sempre più talenti emergenti”.
Durante la premiazione Sinner ha ringraziato Medvedev per avergli fatto capire su cosa deve ancora migliorare. Lo domando a lei, su cosa può crescere ancora?
“Di migliorare non si finisce mai, continuano a farlo anche i campioni come Djokovic e Nadal. Sino a quando si gioca, si cresce. Lui deve imparare ad essere più freddo nei passaggi cruciali dei match importanti, quali sono ad esempio le finali Slam. Sa bene quello che deve fare, non ho visto grandi lacune, ma potrà ancora migliorare anche il gioco al volo anche se grandi passi avanti li ha già fatti. Ha tutte le carte in regola per farlo e per arrivare ad un livello ancora superiore”.