Rigori, quei nemici giurati della ventiduesima giornata di Serie A. Che si riscopre avara di emozioni nel tiro dagli undici metri. Quel momento che fa tutta la differenza del mondo tra gloria e delusione, tra felicità e tristezza, quest’ultima materializzatasi a fiotti questo fine settimana, dove di errori ce ne sono stati eccome.
Cinque per l’esattezza. La palma di peggior mira va al Milan, che contro il Bologna è riuscito nell’impresa di sbagliare due penalty di fila, prima con Giroud e poi con Theo Hernandez. Segue Krstovic nello scontro salvezza tra Genoa e Lecce; poi Duda, ipnotizzato da Turati in Verona-Frosinone, per passare infine a Nico Gonzalez contro l’Inter. Per lui esecuzione alla Jorginho. Risultato? Franchi muto, tifosi della Viola increduli.
Cinque rigori totali sbagliati dunque, nel mezzo l’ottima esecuzione di Suslov per il Verona, ma troppo poco. Anche se non è la prima volta che una situazione del genere accade. E’ già successo, tanto tempo fa.
Serie A allergica ai rigori, ecco il precedente
Tutto questo è una novità? Neanche per sogno. Ma bisogna essere tosti di memoria per riuscire a scovare un fac simile di quello che per certi versi è stato un pò assurdo quest’ultimo fine settimana. Come una congiunzione che ha fatto dimenticare ai più come calciare un rigore.
Stelle che si sono allineate, e non in senso positivo, anche illo tempore. Precisamente 64 anni fa. Stagione 1960/61, ci troviamo all’undicesima giornata di un campionato che alla fine avrebbe visto la Juventus trionfare su tutte e Bari, Lazio e Napoli retrocedere.
Nel mezzo ci fu tempo anche per poter assistere a quella che sarebbe stata la prima volta per tutti, ovvero assistere al festival degli errori, o degli orrori, su calcio di rigore. Anche allora i penalty sbagliati furono cinque.
A cominciare da Napoli-Bari, protagonista in negativo fu Bodi, anche se quell’errore non pesò sul risultato finale, dove gli azzurri riuscirono a portare a casa comunque la vittoria. Stessa sorte anche per Cervato alla Juventus, ma qui la sua mira non proprio ottimale pesò in termini risultati, visto che i bianconeri avrebbero perso proprio contro l’Inter nel Derby d’Italia.
Fu poi la volta di Celli, errore dal dischetto contro il Lecco, con i granata che nonostante tutto riuscirono a vincere alla fine 3-1. Il premio di peggior rigorista però se lo prese Gotti, che riuscì a sbagliarne due nella stessa partita. Quale? Proprio quella contro il Torino di Celli. Destino dall’umorismo particolare.
Nel segno del due
Serie A con le mani nei capelli all’epoca per i rigori, così come adesso. La ventiduesima giornata di Serie A entra di fatto nella storia, con il sangue freddo rimasto tale in qualche situazione. E’ l’esempio di Milan-Bologna. Perchè se da una parte Giroud e Theo Hernandez sono rimasti a bocca asciutta, dall’altra Orsolini non si è fatto parlare dietro, siglando il rigore del definitivo 2-2 al 92′.
Niente due su due sbagliato in casa Hellas Verona. Sì, Duda non sarà stato irreprensibile dagli undici metri, ma ci ha pensato Suslov a tirare su il morale al Bentegodi con il rigore del momentaneo 1-0 contro il Frosinone. Palma di peggiori dunque ai rossoneri, così come anche a Nico Gonzalez. Il perchè è presto detto. Era dal 2019 che l’argentino non sbagliava un tiro dal dischetto, contro l’Inter l’errore. Può capitare.
Il problema, almeno per alcuni tifosi, è stato il modo di calciarlo. Nico infatti ha optato per una soluzione stile Jorginho, che di bei ricordi non ne ha lasciati. L’esecuzione dell’argentino è stata la stessa: rincorsa breve e poi saltello nel tentativo di vedere il movimento di Sommer, rimasto però fermo fino alla fine. Speranze andate in frantumi per la Viola.
E c’è ancora Salernitana-Roma da giocare. Chissà che qualche errore non capiti pure qui. Sarebbe storia.