Il ritorno de I Cesaroni con la stagione numero 7 anticipata in un’intervista da Antonello Fassari ha sicuramente caratterizzato le attenzioni nelle ultime settimane, TAG24 ha avuto modo di parlarne con Ludovico Fremont. L’attore che nella serie girata a la Garbatella interpreta Walter Masetti è intervenuto in occasione della presentazione de “La lunga notte” nella sede Rai a Viale Mazzini.
I Cesaroni 7, video intervista a Ludovico Fremont
Ludovico Fremont cerca di sviare subito quando gli viene chiesto se per giugno (Antonello Fassari ha annunciato per quel mese l’inizio delle riprese de I Cesaroni 7 ndr) ha in programma una gita alla Garbatella: “Non posso rispondere”, con un sorrisetto accennato per poi proseguire dopo uno sguardo scambiato con il suo ufficio stampa “innanzitutto perché non ho notizie, però diciamo che diciamo diciamo che per il momento ci dovremmo concentrare su La lunga notte e anzi vi invito a guardarla e incrociamo le dita”
Quando proviamo a incalzarlo chiedendogli se gli piacerebbe partecipare a I Cesaroni 7 continua a trincerarsi dietro al silenzio: “Questa non è la situazione adatta per poter parlare di questi argomenti siamo in Rai”. Anche Claudio Amendola sempre a Tag24 aveva detto che alcuni si erano lasciati sfuggire qualcosa troppo presto, con chiaro riferimento ad Antonello Fassari. L’attenzione dell’attore è tutta per “La lunga notte” una serie importante, dove tra l’altro è il fratello di Clara Petacci interpretata da Martina Stella.
Il ruolo ne “La lunga notte”
Ludovico Fremont sottolinea come sia stato bello per lui ritrovare Martina Stella, con cui aveva già lavorato in passato e che nella serie tv interpreta la sorella Clara Petacci amante di Benito Mussolini: “Abbiamo condiviso il set diverso volte e questo è un progetto molto importante, girato molto bene ed è un prodotto di punta a cui la Rai tiene giustamente molto. Ho avuto la possibilità di lavorare con un cast pazzesco, mi sento onorato”.
L’attore si sofferma sull’importanza del racconto che portano in televisione: “Sono un appassionato di storia moderna e contemporanea quindi sicuramente conoscevo molto della seconda seconda guerra mondiale e delle varie vicissitudini che si sono sviluppate intorno anche ai grandi dittatori. Il nostro racconte è incentrato attorno alla figura Benito Mussolini e non fa mai male rileggere la storia perché bisogna evitare di riconnettere gli stessi errori, così si evita che si perpetrino”.
L’attore sottolinea come anche un prodotto televisivo può essere un modo per educare i più giovani, specie dopo le immagini di Acca Laurentia e prima del derby di Roma: “È una domanda molto difficile, bisogna assolutamente condannare determinati atteggiamenti e determinati gesti ma allo stesso tempo credo che la cosa migliore per la per l’umanità sia ampliare la compassione e l’onestà prima di tutto. Credo che ai giovani serva più che altro un’educazione all’amore alla compassione, questa è la cosa più importante. Se ci fermiamo al materiale o all’apparente si rischia di prendere delle derive che non aiutano la crescita o lo sviluppo personale dell’uomo”.