I Non Fungible Token (NFT) sono destinati ad assumere una crescente importanza nel corso dei prossimi anni. A renderlo possibile è proprio il fatto di rappresentare un nuovo modo di possedere contenuti digitali.

Proprio per favorirne la diffusione e intercettare a proprio vantaggio questa tendenza, molte aziende stanno creando marketplace destinati alla loro commercializzazione. Tra quelle più in vista, una menzione spetta a Rarible, un software costruito nel preciso intento di permettere ad artisti e creatori di contenuti digitali l’emissione e la vendita di asset crypto personalizzati, in grado di rappresentarne la proprietà.

Rarible: cos’è e cosa si propone

Rarible si presenta nella duplice veste di marketplace NFT e di network costruito e distribuito sulla Ethereum Virtual Machine. Al suo interno i token non fungibili possono essere scambiati senza la presenza di intermediari, con la compressione dei costi di ogni operazione.

Se in un primo momento gli NFT sono stati identificati con CryptoKitties, il gioco incentrato sulla compravendita di gatti virtuali, con il trascorrere del tempo il loro raggio d’azione si è andato allargando sempre di più. Sino a includere opere d’arte in formato digitale, contenuti di rilievo e appezzamenti di terreno virtuale.

Rarible ha intercettato questa tendenza proponendosi come luogo virtuale in cui può avvenire la compravendita di NFT. Al suo interno molti creatori insoddisfatti hanno finalmente trovato un terreno fertile in cui riversare i prodotti del proprio ingegno.

Come funziona Rarible

Rarible è un mercato il quale si propone di stabilire interazioni tra i creatori di contenuti e utenti interessati al loro acquisto. I primi sono chiamati ad un’operazione preliminare, prima di poter commercializzare quanto desiderato, ovvero il conio di un NFT in grado di rappresentare la proprietà del contenuto in vendita. Per poterlo fare devono compilare un form sul sito e allegare immagini e informazioni relative al contenuto in vendita.

Il centro del sistema Rarible è rappresentato da RARI, il token nativo della piattaforma. Chi lo possiede si ritaglia non solo la possibilità di curare le opere in vetrina, ma anche di fungere da moderatore. E, ancora, assume il diritto di partecipare alle votazioni che avvengono on-chain.

In base alla tokenomics, RARI dovrebbe limitare la sua offerta a 25 milioni di esemplari. Ciò vuol dire che il coin ha natura deflazionista, tale da favorirne il prezzo sul lungo periodo.

RARI è un token ERC-20 lanciato sulla Ethereum Virtual Machine. Gode quindi dei livelli di sicurezza tipici della blockchain fondata da Vitalik Buterin. Naturalmente, ogni transazione che va in porto viene iscritta all’interno della catena, con acquirente e venditore chiamati ad assolvere al pagamento delle commissioni ad essa collegate. Proprio queste commissioni rappresentano la fonte di entrata su cui può contare Rarible.

Chi c’è dietro la piattaforma?

Rarible è stata lanciata da Alex Salnikov e Alexei Falin, a New York, Si tratta di due personalità già note per il lavoro svolto in precedenza: il primo, in particolare, è attivo nell’innovazione finanziaria sin dal 2013, mentre Falin si era distinto nella fondazione di un mercato di adesivi digitali in grado di essere utilizzati sulle piattaforme di chat. 

Nel corso del 2020, Rarible ha dato vita ad un primo round di finanziamenti destinati ad alimentare il suo piano di sviluppo. Ad organizzarla CoinFund, con un risultato finale pari a 1,75 milioni di dollari.

A questo primo atto ne è poi seguito un secondo, sempre organizzato da CoinFund e dalla società di venture capital della famiglia Rockefeller Venrock, con il supporto della società di venture capital 01 Advisors. Il risultato si è concretizzato stavolta in ben 14,2 milioni di dollari, segno evidente dell’interesse del mercato per gli NFT.

Al momento RARI si trova al 617° posto nella classifica di settore. Una posizione che è il segnale evidente della flessione in atto sul mercato, anche per quanto concerne una nicchia considerata chiave come quella dei token non fungibili.