Il cadavere di Gianni Di Zazzo, 57 anni, è stato trovato da due conoscenti sull’uscio di un ristorante in ristrutturazione nel territorio tra Vallerotonda e Acquafondata, in provincia di Frosinone, nella giornata di sabato 27 gennaio. L’uomo era in una pozza di sangue, fuoriuscito da una profonda ferita sulla testa. Gli inquirenti sono al lavoro per stabilire le cause della morte. L’ipotesi che si fa strada nelle ultime ore è che l’uomo, cuoco di professione, possa essere stato vittima di un’aggressione finita in tragedia.

Cuoco trovato senza vita in provincia di Frosinone: chi era Gianni Di Zazzo?

Gianni Di Zazzo, chiamato “Giannetta”, era uno chef 57enne originario di San Biagio Saracinisco, paesino montano nel frusinate al confine tra Lazio e Molise. La sua città natale è a poca distanza dal luogo dove Di Zazzo aveva trovato lavoro come cuoco, l’hotel panoramico con annesso ristorante Le Mainarde, che prende il nome dalla catena montuosa della zona. Il locale è attualmente in fase di ristrutturazione, ma lo chef aveva ottenuto dai proprietari il permesso di soggiornarvi, anche per presidiare la struttura da possibili intrusioni.

Nella giornata di sabato 27 gennaio, due amici della vittima si sono spinti in quota per salutarlo, ritrovandolo però cadavere di fronte all’uscio aperto del ristorante, immerso in una pozza di sangue. I due hanno subito dato l’allarme. Tra le diverse ipotesi sul tavolo degli inquirenti, due sono sembrate fin da subito le più plausibili: incidente domestico o omicidio. Quest’ultima sta diventando la più accreditata nelle ultime ore, tanto che il Pm Andrea Corvino ha aperto un fascicolo per omicidio.

Disposta l’autopsia sul corpo di Gianni Di Zazzo: l’ipotesi più accreditata è quella di omicidio

La Procura di Cassino ha disposto l’autopsia sul corpo dello chef rinvenuto senza vita sabato scorso. La profonda ferita sulla testa potrebbe essere stata causata da un corpo contundente, utilizzato forse con l’intenzione di uccidere l’uomo. Solo i risultati dell’esame autoptico potranno dare ulteriori indizi sulle cause della morte dello chef.

Sulla base dei primi riscontri del reparto investigativo scientifico dei carabinieri, numerose tracce di sangue sono state ritrovate sia all’interno della struttura ricettiva che all’esterno, vicino al corpo. Tutto quindi lascia pensare che qualcuno si sia aggirato nei paraggi dopo aver colpito Di Zazzo.