E chi ricorda più le polemiche su Jannik Sinner? Dal punto più alto del carro dei vincitori si vede più folla che sul lungomare di Rimini a Ferragosto, mentre lo sguardo è proiettato al futuro. Ad altri Slam, magari al Grand Slam, alla seconda Davis consecutiva e… ci vogliamo mettere anche una medaglia olimpica? E, perché no, un seggio da senatore a vita? Insomma, le critiche sono un ricordo e Jannik ha vinto anche da questo punto di vista. Ieri, 28 gennaio 2024, il ragazzo nato a San Candido e cresciuto a Sesto Pusteria ha vinto a Melbourne l’Australian Open. La prima volta per un italiano e per il godimento di tanti altri italiani.
Le critiche (passate) a Jannik Sinner, che ha messo l’Italia ai suoi piedi
Anzitutto non sono ancora pervenuti (o forse sì, ma in ben altre forme) coloro i quali all’inizio dicevano che Jannik “non è nemmeno italiano“. Avete presente? Un po’ come la signora Coriandoli (lo spasso personaggio di Maurizio Ferrini), secondo la quale erano cognomi italiani solo quelli che finivano con la “i”.
E polemiche durissime sono quando rinuncia alla maglia azzurra in Davis. L’ultima volta lo scorso mese di settembre. La cosa ha fatto arrabbiare molti, a cominciare da Nicola Pietrangeli. Lo stesso che poi disse. Più in là, il capitano della Davis del 1976 ha però cambiato parere e, dalla conquista del leggendario trofeo a fine 2023, convintamente e giustamente applaude il ragazzo altoatesino. Attivissimo su X è Paolo Bertolucci, altro eroe della coppa vinta nel Cile di Pinochet, che da mesi puntualizza: “Io, Jannik, non l’ho mai criticato”.
Le polemiche con Pietrangeli, quelle sulla residenza nel Principato
La finale del Masters di Torino, la vittoria in Davis anzitutto rimontando e stracciando Djokovic, l’irreale cavalcata australiana e la finale vinta anche questa rimontando da due set a zero contro il numero 3 del mondo Medvedev. Pura e semplice fantascienza nonché esami di maturità per entrare nell’Olimpo dello sport italiano. Come riconosciuto da tanti campioni e non solo. Ma non basta…
In carriera, solo di prize money, dunque sponsorizzazioni escluse, Jannik ha guadagnato 19.149.209 dollari. Nei primi 28 giorni del 2024, ne ha messi in cascina 2.105.775. La fonte è blindata: l’Atp, che tiene conto di tutti i montepremi e non è adusa a stilare classifiche dei paperoni come accade spesso. Tutto questo casotto per dire che Sinner ha la residenza nel Principato di Monaco e quindi non paga tasse da queste parti. Motivo di critiche anche qui, il più delle volte da chi magari, poi, se ne infischia dell’evasione alle stelle di chi a Montecarlo transita solo con lo yacht. E sono lì a chiedere escamotage ai rispettivi, pazienti commercialisti.
Tra gli strenui difensori di Sinner, da questo punto di vista, proprio Nicola Pietrangeli. Che tra l’altro ha anche lui residenza a Montecarlo.
Lo Stato – ha detto – si impegni piuttosto per far emergere il sommerso di chi le tasse le evade davvero.
Dalla Francia: “E la copertura mediatica?”
Difficile da biasimare Pietrangeli, così come è difficile biasimare il francese “L’Equipe”, che già ieri sera scriveva:
L’eco di questo successo è inversamente proporzionale alla sua copertura mediatica: la partita è stata trasmessa su un canale a pagamento e i maggiori quotidiani dello Stivale, anche quelli sportivi, non avevano un inviato speciale a Melbourne.
Jannik, facci ballare ancora e e facci dimenticare qualche parola usata a sproposito.